facebook twitter rss

«Vogliamo risposte sul rapporto tra le farmacie comunali e la Philia» Il punto della consigliera Pasquali (Pd)

PORTO SANT'ELPIDIO - La nota dell'esponente dem: «Le cose sono due: o le farmacie comunali sono un’isola a parte dove presidente e CdA  procedono per loro conto senza aver bisogno di interloquire con l’amministrazione perché ne hanno a priori  l’avvallo; oppure c’è incapacità amministrativa da parte del primo cittadino e dell’assessore di governare la principale Srl  pubblico-privata della nostra città. In entrambi i casi l’amministrazione viene meno al suo ruolo di controllo  e di garante del servizio delle Farmacie nei confronti della cittadinanza»

Annalinda Pasquali

«Le Farmacie comunali di Porto Sant’Elpidio stanno promuovendo al loro interno le prestazioni di una associazione denominata  Philia – Ente Terzo settore, che dichiara di svolgere numerosi e delicati servizi che richiedono competenze  specialistiche di tipo psicologico, pedagogico, socio-sanitario come l’elaborazione del lutto, il supporto alla  genitorialità, la riabilitazione cognitiva degli anziani, il servizio socio sanitario infermieristico e Oss. Sul volantino promozionale tali attività vengono dichiarate “in collaborazione con le Farmacie comunali”  cittadine, ma ciò che incuriosisce è che la sede operativa dell’associazione sembra coincidere con  l’indirizzo dello studio legale del presidente delle Farmacie stesse, mentre il suo domicilio è a Morrovalle». E’ l’appunto della consigliera comunale Annalinda Pasquali in una nota stampa.  

«L’argomento è stato oggetto di una interrogazione del Partito democratico durante il Consiglio comunale  del 29 novembre scorso. A fronte delle risposte ottenute dal sindaco, che ha letto una nota del presidente  delle Farmacie, ci sembra che il rapporto tra l’associazione e le Farmacie stesse si ingarbugli ancora di più.  Stante la risposta scritta, si apprende che manchi pure un protocollo d’intesa tra l’Associazione e le Farmacie Comunali e riguardo la nostra domanda su chi valuterà i risultati dei servizi offerti dall’associazione, viene risposto che sarà l’ente, cioè le Farmacie comunali a farlo. Ora non ci risulta che il presidente, i dipendenti o i componenti del CdA abbiamo competenze specifiche  per valutare i risultati di servizi così delicati come le consulenze psicologiche o pedagogiche e ci appare  assai grave che non esista alcun protocollo scritto tra l’associazione e una Srl come le Farmacie che  dichiara un fatturato di oltre 5 milioni e un utile di 400.000 euro al netto delle imposte. Così come riteniamo  anomalo che il presidente e il CdA delle Farmacie decidano di avviare una collaborazione definita  “divulgativa” dei servizi offerti da privati, indubbiamente necessari, senza però pubblicare alcuna  manifestazione d’interesse per valutare più proposte o coinvolgere le associazioni cittadine che si  occupano di salute. Inoltre, alcuni dei servizi che dovrebbe fornire l’associazione in questione sono già  esistenti ed erogati dall’Ambito Sociale e dai Servizi sociali comunali; Phila offrirebbe alcuni degli stessi  servizi pubblici a pagamento, ma non si sa dove, dal momento che le farmacie non metteranno spazi a  disposizione.   A ciò occorre aggiungere che né il sindaco Ciarpella né l’assessore Traini fossero informati di questa  collaborazione.  Per concludere, «le cose sono due: o le farmacie comunali sono un’isola a parte dove presidente e CdA  procedono per loro conto senza aver bisogno di interloquire con l’amministrazione perché ne hanno a priori  l’avvallo; oppure c’è incapacità amministrativa da parte del primo cittadino e dell’assessore di governare la principale Srl  pubblico-privata della nostra città. In entrambi i casi l’amministrazione viene meno al suo ruolo di controllo  e di garante del servizio delle Farmacie nei confronti della cittadinanza». 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti