«Le Farmacie comunali di Porto Sant’Elpidio stanno promuovendo al loro interno le prestazioni di una associazione denominata Philia – Ente Terzo settore, che dichiara di svolgere numerosi e delicati servizi che richiedono competenze specialistiche di tipo psicologico, pedagogico, socio-sanitario come l’elaborazione del lutto, il supporto alla genitorialità, la riabilitazione cognitiva degli anziani, il servizio socio sanitario infermieristico e Oss. Sul volantino promozionale tali attività vengono dichiarate “in collaborazione con le Farmacie comunali” cittadine, ma ciò che incuriosisce è che la sede operativa dell’associazione sembra coincidere con l’indirizzo dello studio legale del presidente delle Farmacie stesse, mentre il suo domicilio è a Morrovalle». E’ l’appunto della consigliera comunale Annalinda Pasquali in una nota stampa.
«L’argomento è stato oggetto di una interrogazione del Partito democratico durante il Consiglio comunale del 29 novembre scorso. A fronte delle risposte ottenute dal sindaco, che ha letto una nota del presidente delle Farmacie, ci sembra che il rapporto tra l’associazione e le Farmacie stesse si ingarbugli ancora di più. Stante la risposta scritta, si apprende che manchi pure un protocollo d’intesa tra l’Associazione e le Farmacie Comunali e riguardo la nostra domanda su chi valuterà i risultati dei servizi offerti dall’associazione, viene risposto che sarà l’ente, cioè le Farmacie comunali a farlo. Ora non ci risulta che il presidente, i dipendenti o i componenti del CdA abbiamo competenze specifiche per valutare i risultati di servizi così delicati come le consulenze psicologiche o pedagogiche e ci appare assai grave che non esista alcun protocollo scritto tra l’associazione e una Srl come le Farmacie che dichiara un fatturato di oltre 5 milioni e un utile di 400.000 euro al netto delle imposte. Così come riteniamo anomalo che il presidente e il CdA delle Farmacie decidano di avviare una collaborazione definita “divulgativa” dei servizi offerti da privati, indubbiamente necessari, senza però pubblicare alcuna manifestazione d’interesse per valutare più proposte o coinvolgere le associazioni cittadine che si occupano di salute. Inoltre, alcuni dei servizi che dovrebbe fornire l’associazione in questione sono già esistenti ed erogati dall’Ambito Sociale e dai Servizi sociali comunali; Phila offrirebbe alcuni degli stessi servizi pubblici a pagamento, ma non si sa dove, dal momento che le farmacie non metteranno spazi a disposizione. A ciò occorre aggiungere che né il sindaco Ciarpella né l’assessore Traini fossero informati di questa collaborazione. Per concludere, «le cose sono due: o le farmacie comunali sono un’isola a parte dove presidente e CdA procedono per loro conto senza aver bisogno di interloquire con l’amministrazione perché ne hanno a priori l’avvallo; oppure c’è incapacità amministrativa da parte del primo cittadino e dell’assessore di governare la principale Srl pubblico-privata della nostra città. In entrambi i casi l’amministrazione viene meno al suo ruolo di controllo e di garante del servizio delle Farmacie nei confronti della cittadinanza».
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