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Scuola di Casette, il “memoriale” di Pignotti: «Noi l’abbiamo sempre difesa, ecco com’è andata»

SANT'ELPIDIO A MARE - L'ex Sindaco al contrattacco: «Qualcuno faccia un esame di coscienza, se l'Amministrazione fosse in carica il problema lo avremmo gestito al meglio»

Da sin. Alessio Pignotti e Roberto Greci

«Ci siamo sempre prodigati, fin dal nostro insediamento, a gestire al meglio la questione scuola materna di Casette d’Ete, nell’interesse dei bambini e delle loro famiglie. Questo è il messaggio che vogliamo sia chiaro a tutti». Inizia così il lungo intervento dell’ex sindaco di Sant’Elpidio a Mare Alessio Pignotti sul dibattuto trasferimento dei bambini dalla scuola infanzia di via La Masa. E’ notizia di ieri la scelta, da parte del Comune, guidato dal Commissario straordinario Alessandra De Notaristefani di Vastogirardi, di spostare i bambini al plesso di Castellano, decisione contro la quale molte famiglie si stanno mobilitando.

La scuola infanzia di Castellano, dovrebbe saranno trasferiti i bambini di Casette d’Ete da gennaio

L’ex primo cittadino racconta la sua versione, «non tanto per rispondere ad articoli denigratori che sanno solo di una campagna elettorale partita ormai da mesi, ma per raccontare la verità ed affermare la vicinanza alle famiglie coinvolte. Una scuola per cui chi fa parte della nostra coalizione ha sempre lottato, anche in passato, evitando una possibile chiusura in tempi non sospetti, “pubblicizzando” un servizio che prima non lo era e partecipando a un bando PNRR volto alla riqualificazione dell’area dell’ex Consorzio dando all’immobile quella destinazione. Ricordando a tutti che i due punti focali del “patto” Pignotti-Greci ad inizio mandato erano il blocco della procedura per il forno crematorio e il mantenimento della scuola materna a Casette d’Ete. I cittadini di Casette d’Ete, però, siamo sicuri, questo non l’hanno dimenticato».

Pignotti ripercorre poi le tappe passate. «Ci siamo trovati nel 2023 nella necessità di rinnovare il contratto di affitto, in scadenza, con la Parrocchia. Con la disponibilità del parroco, a cui va il nostro ringraziamento, abbiamo ridotto l’importo a carico del Comune e di conseguenza a carico della collettività, a dimostrazione della volontà di proseguire in un rapporto di massima collaborazione (se questo è danno erariale come dice qualcuno…) Su impulso degli uffici, che ci invitavano a considerare lo status dell’immobile, riferendo tuttavia di una proroga alla normativa sulla sicurezza degli edifici scolastici a fine 2024, fissavamo al 31/12/2024 la data di scadenza del contratto. Concordando, a seguito di sopralluogo congiunto tra Comune, proprietà e tecnici, che avremmo proseguito in un dialogo, studiando l’evolversi della normativa e rimanendo a disposizione come Amministrazione. A dimostrazione, quindi, che non era nostra assolutissima intenzione lasciare la struttura, come alcuni ex esponenti di opposizione vorrebbero far credere, a meno che non fossero venuti meno i parametri di sicurezza».

«Abbiamo dovuto gestire, dovendo dare precedenza rispetto a Casette solamente per le tempistiche, la delocalizzazione di circa 700 alunni tra Bacci al capoluogo durante l’estate e primaria di Cascinare a settembre (poi slittato a Natale?) – prosegue Pignotti – Abbiamo affrontato tutto con il confronto e la condivisione con genitori, preside, corpo docenti e rappresentanti, confronto che è sempre stato la nostra unica prerogativa. Oggi, nonostante le critiche mosse dai soliti noti, sembra che le soluzioni adottate per il Capoluogo, nonostante le condizioni di eccezionalità e sentendo i soggetti coinvolti, dai più piccoli ai più grandi, siano confortevoli e molto apprezzate. Insomma un ottimo lavoro, nonostante le tante chiacchiere».

Tornando alla questione Casette l’ex Sindaco evidenzia che «dopo aver seguito da primavera a giugno le questioni Bacci e Cascinare, avevamo concordato con l’ufficio tecnico, che è testimone, di affrontare la questione materna dal mese di luglio. Analizzando naturalmente tutte le opzioni possibili per far rimanere il servizio a Casette d’Ete. A chi potrebbe obiettare qualcosa, nella vita c’é chi parla solo e chi ai tempi, al contrario, doveva rispettare delle tempistiche, fissando un cronoprogramma tra le delocalizzazioni varie, ritenendo che affrontare la questione 6-7 mesi prima fosse un termine congruo e sufficiente per risolverla».

Gli obiettivi dell’amministrazione Pignotti erano «incontrare la Parrocchia per analizzare l’immobile e valutare se ci fossero i presupposti per proseguire un percorso condiviso. Dall’altro, qualora fosse emersa la necessità, effettuare comunque tramite l’ufficio tecnico uno studio sull’edificio della scuola Della Valle per comprendere se fosse realistica la coesistenza di primaria e materna. Già durante le scorse festività pasquali, alla presenza della responsabile di plesso, io, il vicesindaco e il responsabile dell’ufficio tecnico abbiamo fatto un sopralluogo, per verificare gli spazi e ragionare anche su un coinvolgimento dell’Audiorium in merito, sentita naturalmente la famiglia Della Valle. C’era la possibilità di partecipare a un bando PNRR scaduto a settembre, magari per ampliamento e realizzazione nuove mense con il quale sono stati premiati circa 900 Comuni partecipanti».

Poi, come noto, a giugno è finita anzitempo l’Amministrazione Pignotti e l’ex Sindaco si toglie qualche sasso dalle scarpe. «Siamo caduti anche per volontà di tre consiglieri di maggioranza, due proprio di Casette d’Ete, che non hanno mai mosso critiche sulla questione scuola, anzi non si sono mai interessati. Certamente avremmo avuto il tempo per gestire al meglio questa delocalizzazione al pari delle altre, attraverso il confronto, modus operandi che ci ha sempre contraddistinto, specie sulle scuole».

In chiusura, Pignotti fa il punto sui pagamenti delle rate d’affitto alla parrocchia. «La rata con scadenza dicembre 2023 era stata liquidata regolarmente, l’unica rata non versata di nostra competenza, ma mai sollecitata dal parroco è stata quella con scadenza 30 aprile 2024. Le ulteriori scadenze, ad agosto e il prossimo 31 dicembre, non possono far capo alla nostra amministrazione, che comunque aveva previsto l’intera somma in bilancio. In conclusione, qualcuno dovrebbe fare un esame di coscienza e ricordarsi che siamo un comune commissariato non di certo per nostra volontà: l’amministrazione Pignotti non può essere ritenuta responsabile di una questione che le è stata e le sta a cuore, lo dimostrano i fatti. Avevamo programmato secondo un iter ben preciso. Con il rispetto e la fiducia nel lavoro di un Commissario, che sta svolgendo il suo percorso con il massimo impegno e la competenza che contraddistingue una figura chiamata a tale ruolo».


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