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Ospedale Amandola, FdI esulta: «E’ realtà. I sindacati critici? Perché non si sono battuti contro lo smantellamento dei servizi pre-sisma?»

AMANDOLA - Il punto degli ex consiglieri comunali e referenti di Fratelli d’Italia di Amandola, Danilo Del Gobbo e Valerio Tidei

«L’ospedale dei Sibillini è diventato realtà. Esprimiamo grande soddisfazione per il percorso fatto. Ora Amandola e tutto il comprensorio dei Sibillini possono guardare al futuro con più speranza». Gli ex consiglieri comunali e referenti di Fratelli d’Italia di Amandola, Danilo Del Gobbo e Valerio Tidei esultano per l’apertura del nuovo ospedale.

«È un ospedale che sarà a servizio di tutto il comprensorio, tre province che potranno giovare di un servizio sanitario finalmente all’altezza. Il percorso è stato lungo e tortuoso e lo sarà anche in futuro per accrescere sempre di più i servizi sanitari data la situazione complicata anche a livello nazionale. Alla base, però, deve esserci sempre la fiducia nelle istituzioni e nel lavoro di squadra per far sì che nulla rimanga incompiuto. Ci siamo battuti affinché i servizi non lasciassero il territorio immediatamente dopo il sisma. Sapevamo sarebbero stati anni difficili. Abbiamo anche tentato di riportarli nel corso della scorsa consiliatura. Gli atti lo dimostrano. Ciò non è stato possibile per vari motivi ma abbiamo chiesto immediatamente certezze sul nuovo ospedale. Doveva essere potenziato con servizi in più che non erano previsti al momento della sua progettazione, iniziata, ad essere onesti, dal Pd. Abbiamo avuto, fortunatamente, in Acquaroli, in Saltamartini, in Baldelli e in Grinta interlocutori attenti e sensibili al problema, che ci hanno assicurato che quello di Amandola sarebbe stato un ospedale con tutti i crismi. Abbiamo lavorato insieme a loro e con l’aiuto prezioso ed essenziale del consigliere regionale Andrea Putzu, al quale va il nostro più profondo ringraziamento, per assicurare nel piano sanitario di avere un pronto soccorso e possiamo essere soddisfatti che lo stesso avrà luce, nei programmi, entro il 2025 a seguito dell’espletamento del piano assunzionale».

«Nel frattempo la Regione con l’Ast ha siglato l’autorizzazione per un Ppio (punto di primo intervento ospedaliero) quando fino ad oggi Amandola ha avuto un Ppit (punto di primo intervento territoriale). Ciò significa che i codici bianchi e verdi verranno trattati nell’ospedale dei Sibillini e non trasportati a Fermo, come in precedenza».

Chiosa sui sindacati «che negli ultimi giorni hanno attaccato. La Regione ci sembra, con gli atti, che noi conosciamo bene per aver contribuito alla loro stesura, abbia risposto da tempo. Ringraziamo sempre i sindacati per l’attenzione rivolta al nostro nosocomio. Ci sorprende però che tali polemiche e richieste arrivino ad una settimana dall’inaugurazione del nuovo plesso. Se fossero stati così sensibili non avrebbero permesso lo smantellamento lento e costante dei servizi sanitari nelle aree montane che era avvenuto ben prima del sisma. Per una volta si remi tutti dalla stessa parte e non si faccia speculazione politica sull’opera, vogliamo ricordarlo, più grande del cratere. I sindacati farebbero meglio a concentrarsi sulla situazione Beko che rischia seriamente di compromettere gli sforzi ed i risultati raggiunti con l’ospedale. Ai lavoratori va tutta la nostra solidarietà. Infine ci teniamo a ringraziare il direttore sanitario, Elisa Draghi, ed il responsabile area tecnica, Rocco Tirabasso, dell’Ast di Fermo che insieme al personale infermieristico presente nel nuovo ospedale di Amandola hanno permesso l’apertura in tempi così rapidi».

 


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