Scuola di Casette d’Ete, Il Pd al vetriolo: «Pignotti, quante contraddizioni»

SANT'ELPIDIO A MARE - I dem tornano alla carica contro l'ex sindaco sul caso che sta facendo discutere la città

«A distanza di quasi 20 giorni dall’annunciato trasferimento della scuola dell’infanzia di Casette d’Ete, sono arrivate le giustificazioni dell’ex sindaco Pignotti, che oltre ad essere tardive, risultano non veritiere in alcune affermazioni, contraddittorie e per alcuni tratti offensive dei cittadini di Casette, condite dal solito vittimismo che ben conosciamo, tutte tese a gettare le responsabilità proprie dell’amministrazione su altri, e che alla fine non spiegano nulla». E’ quanto sostiene il Partito democratico di Sant’Elpidio a Mare.

«Pignotti inizia rivendicando meriti non suoi, come il rinnovo del contratto di affitto nel 2017 e la presa in carico al sistema pubblico della scuola dell’infanzia, fino ad allora a gestione privata. Tutto questo è stato fatto dall’amministrazione Terrenzi “a maggioranza Pd”, e non dalla “sua coalizione in tempi non sospetti”. A quei tempi di “sospetto” non c’era nulla, c’erano soltanto un Sindaco ed una maggioranza che affrontavano i problemi per tempo e si prendevano le loro responsabilità, mentre Pignotti stava comodamente seduto a casa sua ed il suo sodale Greci organizzava la protesta contro di noi. Dice, ambiguamente, “di aver operato per mantenere la scuola a Casette”, senza fare cenno alla struttura attuale, segno della volontà di andarsene.
“A riprova della loro volontà di proseguire il rapporto con la Parrocchia”, l’ex Sindaco dice “di aver ridotto l’affitto e di averlo rinnovato per un solo anno”. Crediamo di poter dire che non sono certo questi i giusti presupposti per proseguire un rapporto! Così come non pagare l’affitto e poi dire “ma il Parroco non ci ha mai sollecitato il pagamento!”
Ma la certezza che l’ex amministrazione volesse andarsene dalla sede attuale, si evidenzia quando Pignotti dice di aver prima “partecipato ad un bando Pnrr per realizzare una nuova scuola nell’area dell’ex consorzio agrario”, poi finito nel nulla, e quando dice poi di “aver effettuato un sopralluogo nella scuola Della Valle, insieme al Vice Greci ed al responsabile dell’area, per valutare “ la delocalizzazione”, a Pasqua 2024”.
Parlavamo di contraddizioni e di mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini di Casette. Pignotti infatti dice che alla scuola di Casette avrebbe pensato a “luglio”, guarda caso dopo la caduta della sua amministrazione, perché prima doveva pensare “alle delocalizzazioni di quelle del Centro e di Cascinare”. Ora, fermo restando che non si capisce perché le delocalizzazioni di queste altre scuole avrebbero impedito anche il semplice riflettere sul da farsi anche per la scuola di Casette, ma ci chiediamo come mai, con un contratto in scadenza, non fosse una priorità anche la scuola di Casette? Cosa avrebbe potuto fare Pignotti, ammesso e non concesso che avrebbe iniziato a pensarci a luglio, in quel lasso di tempo, se non delocalizzare la scuola?
Ci chiediamo anche cosa abbiano ricavato Pignotti e Greci da quel sopralluogo alla Della Valle, se, come loro dicono, l’intenzione era di trasferire i bambini in quella sede “sentendo prima i Della Valle”, mentre oggi è risultata inidonea? Ci sono due pareri diversi da parte degli stessi uffici?
Come al solito non poteva mancare lo scaricamento delle colpe sui tre consiglieri di maggioranza che hanno firmato la sfiducia. Dice Pignotti che “i tre non hanno mai mosso critiche sulla questione scuola, nè si sono mai interessati”. Ma se lo stesso Pignotti dice di non aver voluto affrontare la questione prima di luglio, su cosa avrebbero dovuto discutere i consiglieri? Ancor più grave è che Pignotti preparava il trasferimento fin da Pasqua insieme al fido Greci senza informare nessun altro! Se uno dei motivi della sfiducia dei tre consiglieri è stato il mancato coinvolgimento nelle scelte amministrative, di fronte a questi fatti ne avevano tutti i motivi. Ma alla fine della fiera, in mezzo a tutte queste scusanti, balza agli occhi che non c’è una sola indicazione di come Pignotti e Greci avrebbero risolto la questione, e questo è ancora più grave. Infine, a proposito di “soddisfazione di docenti ed alunni” per la sistemazione nei moduli/containers della Bacci, ci chiediamo chi abbia sentito Pignotti? Quelli che fermano giornalmente noi, parlano di sciacquoni che non si possono azionare durante le lezioni perché si sente il rumore in tutte le aule e molto altro ancora su cui torneremo prossimamente, altro che soddisfazione».


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