«Sant’Elpidio a Mare merita chiarezza e trasparenza. Dopo aver letto l’articolo dell’ex sindaco Alessio Pignotti, è doveroso rispondere con fermezza per ristabilire la verità e ribadire le motivazioni che ci hanno portato a compiere un passo così importante come le dimissioni. Non si è trattato di una decisione presa alla leggera, bensì di una scelta sofferta e dettata dalla volontà di difendere i valori e le aspettative della nostra comunità». E’ quanto scrivono gli ex consiglieri comunali Marco Maria Lucidi, Francesco Tofoni e Maria Mariani.
«L’ex sindaco fa riferimento a ciò che avrebbe potuto fare, ma è fondamentale chiarire che, indipendentemente dalle sue intenzioni, ormai ogni sua azione non avrebbe più rispecchiato la volontà dei cittadini che lo avevano eletto. Già da tempo, infatti, con decisioni discutibili e spesso lontane dai principi ispiratori del suo mandato, Pignotti aveva compromesso il rapporto di fiducia con la cittadinanza. Tra queste scelte sottolineiamo, nell’ultima fase di mandato del Sindaco, l’elargizione di contributi in una situazione economica complicata, richieste di somme alle associazioni del territorio e centri anziani, variazioni urgenti in bilancio discutibili, etc. In merito alla questione della Scuola Materna di Casette d’Ete, è necessario fare alcune precisazioni. Leggere che il problema potesse essere affrontato sei o sette mesi prima della scadenza del contratto è quantomeno paradossale. Se il contratto era in scadenza al 31 dicembre 2024, è evidente che il tema sarebbe dovuto essere affrontato sin dal giorno successivo alla firma, in modo da garantire una pianificazione adeguata e tempi congrui per eventuali lavori di riqualificazione della struttura. Perché, allora, questo problema non è stato portato all’attenzione della maggioranza già in quel momento? Perché è stato deciso di tenerlo confinato tra pochi eletti, ignorando completamente il principio di condivisione che dovrebbe caratterizzare qualsiasi amministrazione trasparente e democratica? Questo modus operandi non solo ha escluso il confronto, ma ha anche creato una situazione di isolamento decisionale che ha inevitabilmente portato ai risultati negativi che oggi sono sotto gli occhi di tutti e di cui si può individuare un solo responsabile: Pignotti. È particolarmente grave che, di fronte a tali evidenze, si cerchi ora di addossare le responsabilità a noi tre consiglieri dimissionari, visto che a nostra insaputa Pignotti e il suo fedele assessore Greci hanno svolto un sopralluogo presso la struttura già durante il periodo pasquale. Noi dopo aver fondato l’Associazione Open, che ha messo in luce attraverso la stampa, alcune scelte poco opportune da parte del Sindaco, per l’ennesima volta, siamo stati tenuti volontariamente, proprio dal Sindaco, all’oscuro di tutto. Come avremmo potuto muovere critiche e essere vicini alle famiglie interessate se non informati sulla vicenda? Ancora una volta, ci troviamo di fronte a un atteggiamento che evidenzia la mancanza di trasparenza e di visione amministrativa. Il riferimento di Pignotti al confronto con scuola, Parroco e genitori e alla condivisione con gli stessi, risulta quindi del tutto privo di fondamento. Se oggi ci troviamo in questa situazione, le responsabilità sono da attribuire esclusivamente all’ex sindaco Pignotti, che ha dimostrato una totale incapacità amministrativa di affrontare i problemi con un approccio lungimirante e inclusivo. Le questioni amministrative, così come le decisioni più importanti, sono sempre state gestite da una cerchia ristretta di persone, con il risultato che parte della maggioranza veniva costantemente messa di fronte al fatto compiuto. Questa modalità di operare non solo ha compromesso la credibilità dell’amministrazione, ma ha anche alimentato un clima di sfiducia e frustrazione all’interno della stessa maggioranza. Per non parlare dell’ultima questione riferita ai pagamenti delle rate, che dovrebbero “essere state sollecitate dal Parroco” per essere pagate. Sembra davvero assurdo, che una normale prassi, come quella di un pagamento di una rata contrattuale debba essere sollecitata, tanto più dal Parroco. A questo punto, riteniamo che Alessio Pignotti debba finalmente prendere atto della situazione e, per una volta, assumersi le proprie responsabilità. Gli suggeriamo vivamente di concentrarsi sul suo nuovo incarico regionale, che tra l’altro è ben retribuito con i soldi dei cittadini, e speriamo che almeno in quel contesto riesca a dimostrare la competenza e la dedizione che, purtroppo, sono mancate durante il suo periodo alla guida di Sant’Elpidio a Mare. Come consiglieri dimissionari e come membri dell’associazione Open, ribadiamo l’importanza di riportare al centro della politica locale valori come coerenza, trasparenza e partecipazione. Il futuro di Sant’Elpidio a Mare non può essere affidato a logiche di potere e a decisioni prese nell’ombra, ma deve tornare a essere guidato da un progetto condiviso e autenticamente rappresentativo delle esigenze dei cittadini. Questo è l’impegno che assumiamo e che continueremo a portare avanti con determinazione, nella speranza di restituire alla nostra comunità la fiducia e la speranza che merita».
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