Chiude la sartoria Buschi in via Gentili. Dopo 27 anni a Porto San Giorgio, Alessandro Buschi, titolare dello storico marchio di abbigliamento con un punto vendita e sede anche a Grottazzolina, trasferirà all’inizio dell’anno la sua attività nel comune che ha visto muovere i primi passi dell’azienda di famiglia oltre un secolo fa. Un’altra luce si spegne però a Porto San Giorgio, nella centralissima via diventata, nel corso degli anni, strada dello shopping e del food. Una scelta presa non a cuor leggero dal suo titolare, affezionato alla città che lo ha adottato, dal punto di vista commerciale, alla fine degli anni ’90.
«Dopo tanti anni trasferisco l’attività a Grottazzolina dove un locale sarà adibito a un negozio ed outlet ed un altro ampio spazio di 300 metri quadrati, quello storico dell’azienda di famiglia, sarà destinato a servizio di abiti da cerimonia e produzioni sartoriali. A Porto San Giorgio ho trovato la mia dimensione umana oltre che un’ottima opportunità commerciale, ma l’impresa ha bisogno di più spazio vista la richiesta di una clientela esigente nel servizio per abiti personalizzati e da cerimonia» spiega Alessandro Buschi. Un ritorno, dunque, alle origini forse pure in controtendenza rispetto a chi, per investire, preferisce scegliere piazze più popolose o come si direbbe in gergo, “con più giro”. «Fuori dal pronto moda, la domanda è cambiata, si mira di più al personal look e la mia azienda è sempre stata orientata a tale produzione e richiesta. Lasciare Porto San Giorgio è un dolore, trattandosi di una città bellissima e invidiata, in cui mi sono trovato a casa ed in cui le amministrazioni che si sono susseguite hanno dimostrato interesse e vicinanza alla mia attività, tuttavia le necessità dell’impresa non lasciano spazio a sentimentalismi». Buschi ringrazia così la sua clientela ed i sangiorgesi «sempre gentili ed accoglienti» ed annuncia al contempo l’avvio di una «nuova impresa umana e commerciale. Vi aspetto a Grottazzolina presso i nostri negozi dove sarete accolti come sempre, non solo come clienti, ma come amici». Non è il solo esercizio commerciale, negli ultimi mesi, ad aver fatto una scelta simile sebbene, nel caso specifico, si tratti di un trasferimento di sede. Nel raggio di poche centinaia di metri dalla sartoria, tuttavia, hanno chiuso i battenti, ed in questo caso non più riaperto, ben quattro negozi nel campo dell’abbigliamento e degli accessori. Un’altra attività potrebbe aggiungersi a breve. Ma anche nel food, dove a onor del vero si sono registrate pure alcune riaperture, la chiusura dell’Arcade, ristorante stellato sul lungomare Gramsci, potrebbe non essere la sola. Insomma, fermento c’è ma a prevalere è ancora la paura.
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