di Alessandro Luzi
Alla vista della polizia si era chiuso in casa, scagliando di tutto contro gli agenti. Oggi il giudice del tribunale di Fermo, Elisa Matricardi, per lui ha applicato la pena di un anno e quattro mesi, convertita nei lavori di pubblica utilità. L’imputato, un 25enne di nazionalità tunisina, era chiamato a rispondere di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Per lui il processo con giudizio direttissimo si era aperto il 22 novembre. L’udienza era stata rinviata ad oggi per consentire al sostituto procuratore, Eugenia Sinigallia, e all’avvocato difensore, Giuliano Giordani, di trovare un accordo sul patteggiamento.
L’imputato, dice l’accusa, il 7 novembre si trovava in un appartamento di via Ugo La Malfa, nel quartiere di Lido Tre Archi, quando è stato raggiunto dagli agenti della Squadra Mobile della questura di Fermo. Il giovane, un volto già noto alle forze dell’ordine, alla vista delle divise si sarebbe barricato in casa. Sempre secondo la versione dell’accusa, il 25enne avrebbe poi iniziato a inveire contro i poliziotti e scagliare oggetti in vetro e ceramica contro di loro con il tentativo di allontanarli. Durante l’operazione della Mobile, un agente è rimasto lievemente ferito, riportando dei traumi alle dita di una mano (da qui l’accusa di lesioni). Alla fine gli uomini in divisa sono riusciti a bloccarlo e a condurlo in questura.
Il giorno successivo il ragazzo è poi comparso davanti al giudice per l’udienza di convalida. Lì il giudice aveva disposto la misura cautelare in carcere, oggi sostituita con il divieto di dimora a Fermo.
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