Luci ed ombre sul nuovo ospedale di Amandola. Nel Pd c’è chi resta con tanti dubbi irrisolti rispetto al futuro del nosocomio montano una volta tagliato il nastro. Tra i più critici c’è Alessandro Del Monte, commissario politico Pd Amandola e componente della segreteria regionale dem con delega a coordinatore regionale dei Tavoli tematici. «Campionario di illusorie promesse ed erronee affermazioni tipiche di questa Giunta regionale» liquida così gli annunci fatti anche nelle scorse settimane da esponenti dell’esecutivo Acquaroli rispetto al progetto del nuovo ospedale di Amandola. Del Monte è perentorio. «Cominciamo con ordine -spiega- il nuovo ospedale di Amandola venne deciso dalla precedente giunta regionale sinergicamente con la Direzione sanitaria del tempo, a seguito dei danneggiamenti che la vecchia struttura subì col terremoto del 2016. Ora, non credo che Amandola passi da ospedale di comunità a ospedale per acuti di base: rimane quello che è sempre stato, anche per le precedenti giunte, e che è anche l’unica cosa che può essere e cioè un ospedale di area disagiata con un numero limitato di posti letto per acuti (20) di medicina interna, attualmente traslocata nel nosocomio di Fermo, e una attività di chirurgia solo diurna con possibilità di pernottamento nei posti letto della medicina. Non è il Pd a dirlo, ma la norma e cioè il Decreto Ministeriale 70 del 2015».
Questione pronto soccorso. Ed anche in questo caso Del Monte affila le armi. «Non corrisponde a verità che il precedente Piano Ceriscioli prevedesse per Amandola un Punto di Primo Intervento, ma prevedeva già un Pronto Soccorso con medici specialisti. Diciamo, quindi, che se davvero Amandola, rispetto a quello che dice la norma, diventasse ospedale per acuti di base, gli si dovrebbe dare anche un reparto di ortopedia e uno di chirurgia generale oltre alla copertura anestesiologica e un laboratorio analisi nelle 24 ore, cose per cui, norme a parte, non ci sono le risorse né le condizioni possibili. Quanto al Pronto Soccorso il problema è trovare i medici, perché promettere è facile, alla destra viene benissimo, ma governare è fatto assai complesso. Con quasi tutti i 14 Pronto Soccorso delle Marche che vanno oramai avanti coi medici a gettone, la Giunta dice di volerne aprire altri sei. Dicano gli assessori ai cittadini dei sibillini e ai marchigiani tutti, come faranno nel dettaglio a conseguire gli obiettivi che sciorinano».
Per Del Monte, dunque, il rischio concreto è che «ad Amandola si sta per ripetere il solito copione: in una sanità pubblica al collasso come quella delle Marche si continua a promettere ciò che è impossibile garantire». L’analisi dell’esponente dem chiama in causa il sistema sanitario regionale nel suo complesso e mette in luce le carenze e le criticità: liste di attesa che aumentano, Pronto Soccorso al collasso, tempi di attesa biblici per la chirurgia generale, ed oncologica in particolare, mobilità sanitaria interna e soprattutto extra regionale in crescita. Sono per Del Monte questi solo alcuni dei problemi da affrontare con urgenza, senza tralasciare «la medicina di prossimità, che avrebbe dovuto alleggerire la cultura impossibile della eterna ospedalizzazione, i pazienti cronici, i fragili, gli anziani ed il sostegno anche socio-sanitario, l’informatizzazione della sanità, il fascicolo sanitario elettronico etc. La finalità deve essere un sistema integrato che giunga a tutti». Del Monte rivendica il lavoro fatto dalla giunta Ceriscioli, dal Pd, dall’ex assessore Cesetti, dalla Direzione sanitaria dell’epoca ai quali si deve tanto il nuovo nosocomio di Fermo a Campiglione quanto quello inaugurato oggi. «Due su due dal centrosinistra, poiché per il resto in quattro anni di giunta regionale di destra pressoché nulla è stato realizzato. Ciò nonostante il precipite soccorso di qualche rappresentante della destra, probabilmente in cerca di consenso con presunte paternità, ci rassicura dei grandi successi». Del Monte chiosa invitando l’Amministrazione regionale «ad assumersi la responsabilità che nel caso di Amandola vuol dire renderlo un ospedale di area disagiata attrezzato al meglio possibile e non basato su promesse impossibili, le stesse che ad ogni taglio di nastro o posa di prima pietra questa giunta fa».
S.R.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati