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Accoltella l’amico, i legali chiedono di accertare la capacità di intendere al momento dei fatti

ASCOLI/AMANDOLA - Il gup ha accolto l'istanza degli avvocati difensori Olindo Dionisi e Massimo Comini e nominato come perito il dottor Alberto Testa. Per il conferimento dell'incarico l'udienza è stata rinviata al 15 gennaio. Il processo si celebrerà con il rito abbreviato

Tribunale di Ascoli Piceno

 

di Alessandro Luzi

Servirà una perizia sulla capacità di intendere e di volere dell’imputato al momento dei fatti contestati. Così ha deciso il gup del tribunale di Ascoli Piceno, Barbara Caponetti, nell’udienza di oggi. Il giudice ha accolto la richiesta di perizia avanzata dai legali difensori Olindo Dionisi e Massimo Comini. Un ventenne, residente nell’entroterra fermano, è finito sotto accusa per aver sferrato delle coltellate al suo amico nella notte tra il 25 ed il 26 luglio ad Amandola. Secondo gli avvocati del giovane, l’esame sarà fondamentale per accertare se quella sera il loro assistito effettivamente era nel pieno delle sue facoltà. Il pubblico ministero, Cinzia Piccioni, si è opposto alla richiesta dei legali in quanto riteneva che non ci fossero gli elementi sufficienti per la disposizione dell’esame. Il giudice ha nominato come perito il dottor Alberto Testa, specialista in Neurologia e Psichiatria. Per il conferimento dell’incarico l’udienza è stata rinviata al 15 gennaio. 

Oggi il giudice ha sciolto la riserva sui riti alternativi, accogliendo l’istanza di rito abbreviato avanzata dai legali del ragazzo. In caso di condanna, questo iter giudiziario prevede uno sconto di pena di un terzo rispetto a quella eventualmente inflitta all’imputato. Sarebbe quindi da escludere l’ipotesi del patteggiamento. Intanto il giovane rimarrà nella casa circondariale di Marino del Tronto, dove si trova dal 26 luglio, giorno del suo arresto avvenuto in un’abitazione a Comunanza. Il gup ha rigettato la richiesta degli avvocati difensori di sostituzione della misura cautelare in carcere. Il ragazzo è accusato di tentato omicidio con l’aggravante dei futili motivi per aver accoltellato un suo amico e coetaneo, residente ad Amandola.

Il processo per fare luce su quanto accaduto quella sera si è aperto il 14 novembre. Durante la prima udienza l’imputato aveva espresso le sue scuse verso la parte offesa: «Non volevo fargli del male, sono profondamente addolorato». Il papà della vittima, assistito dal legale Emiliano Carnevali, si è costituito parte civile.

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