di Sandro Renzi
A casa più che al ristorante ma cresce la richiesta per l’asporto. Il pranzo di Natale anche nel Fermano verrà trascorso in casa per buona parte delle famiglie (il dato a livello nazionale si attesta all’88%) con una media di 8 invitati. Poco meno del 9% sceglierà di andare al ristorante o in un agriturismo. La media ai fornelli è di 2,2, dato questo in netto calo e la scelta dei prodotti per oltre otto su dieci ricade sul made in Italy. Sono questi i dati di una indagine della Coldiretti/Ixe sul sistema Paese. La spesa si attesta sui 108 euro con il 30% delle famiglie che prevede di spendere tra i 50 ed i 100 euro, mentre il 23% si spingerà oltre i 150 euro. Solo il 10%, secondo Coldiretti (fonte Ansa), manterrà i costi sotto i 30 euro, il 13% tra i 30 e i 50 euro.
Sembra prendere invece sempre più piede la quota di chi decide di affidarsi al cibo da asporto nella nostra provincia. Dagli antipasti al primo, passando per secondi e dolce. Ce ne sono per tutte le tasche. Da un minimo di 30 euro per la carne ad un massimo di 50/60 euro per un menù di pesce. E questo vale pure per il cenone di Capodanno. Rosticcerie e pescherie del territorio hanno esposto già menù e prezzi da alcune settimane. Nelle scelte dei menù vince ancora una volta la tradizione: dalla pasta fresca in brodo agli arrosti, mentre sul fronte dei dolci si registra una tendenza al fai da te. Nei calici, grande protagonista lo spumante, che non mancherà sull’83% delle tavole.
Per il cenone di Natale gli italiani spenderanno 3,2 miliardi di euro: 300 milioni in più dello scorso anno e 500 milioni più del Natale pre Covid. Anche per il cenone le bollicine italiane saranno preferite a quelle d’oltralpe, con 60 milioni di tappi pronti a saltare da bottiglie di spumante e prosecco.
Secondo un sondaggio Fiesa Confesercenti-Ipsos per celebrare le festività a tavola, a casa o al ristorante, si spenderanno in media 126 euro a famiglia, per un totale di circa 3,5 miliardi di euro. Saranno invece oltre 4,5 milioni le presenze al ristorante: 1,9 milioni per la sera della Vigilia, cui si aggiungono altri 2,6 milioni circa in occasione del pranzo del 25 dicembre, per una spesa complessiva intorno ai 500 milioni di euro. Lo stesso sondaggio dice pure che per la giornata di Natale si assiste a una lieve riduzione della quota di chi festeggia in un ristorante o in un altro pubblico esercizio, quest’anno al 7% contro il 9% dello scorso anno.
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