La storia di Marco Trobbiani diventa un caso nazionale. L’aggressione al barista elpidiense, titolare della “Torrefazione Trobbiani” lungo via Cesare Battista è stato tema di discussione all’interno della trasmissione Mediaset “Mattino Cinque”. Un collegamento in diretta tv, dove la vittima ha ripercorso l’aggressione subìta domenica scorsa, fatto denunciato dalla figlia sui social, su cui sta indagando la polizia di Stato e sul quale il sindaco Massimiliano Ciarpella ha promesso di adottare qualsiasi provvedimento che rientri nelle sue competenze di primo cittadino.
«Sono intervenuto a difesa di mia figlia. Era andata a raccogliere i vasi che, per l’ennesima volta, avevano rovesciato a terra. Lei è stata accerchiata, allora sono andato lì e l’ho portata via. Poi mentre parlavo con uno di questi ragazzi, da dietro mi è arrivato un cazzotto che mi ha fratturato il setto nasale. Non ho capito più niente, ho preso una scarica di cazzotti e sono caduto a terra, poi non ricordo più niente di quanto accaduto. – racconta ai microfoni della tv Trobbiani – Quello che so è che qualche genitore è anche venuto a cercarmi per picchiarmi, perché mi ero messo contro i loro figli».
Una frase che suscita l’immediata domanda del giornalista Francesco Vecchi: «Quindi i genitori non sono venuti per chiederle scusa?». La risposta perentoria di Trobbiani: «No, no, perché mi ero permesso di metterli contro un gruppo di bambini di 14 anni». Allora lo stesso Vecchi ha ripercorso i fatti, stando alle dichiarazioni del barista: «Quindi sua figlia esce esasperata dal bar, lei la vede accerchiata e, giustamente, come avrebbe fatto chiunque, interviene e mentre sta parlando, parte un colpo, giusto?». E la vittima ripete: «Sì, prendo un cazzotto, mi frattura il setto nasale e cado a terra». A questo punto l’intervento, in tv, della figlia, Jennifer, vicino al padre Marco: «Dopo che ha perso conoscenza, sopra mio padre c’erano 5/6 persone che continuavano a dare calci e pugni. Allora siamo intervenuti per staccarli, in questo gesto uno di loro ha riportato un graffio sul collo e su questo ora si attaccano dicendo di essere stati loro aggrediti». Sul caso che ha scosso le coscienze, non solo elpidiensi, proseguono, serrate, le indagini della polizia di Stato che avrebbe già identificato alcuni dei ragazzini.
Maikol Di Stefano
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