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Fermana, la società serra le fila e pensa al futuro: «Brini è l’uomo giusto»

FERMO - Ad aprire la conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico Fabio Brini, sono stati il presidente Umberto Simoni, il dg Federico Ruggeri e il ds Michele Paolucci. Tutti hanno ammesso le proprie responsabilità, convergendo sulla figura del nuovo allenatore come quella ideale per provare a salvare la stagione

Ammettere le proprie colpe, ma poi guardare avanti e così da ieri è iniziata ufficialmente una nuova pagina della stagione per la Fermana. La società sembra aver fatto quadrato intorno al nome di Fabio Brini. Ora toccherà all’esperto allenatore far dimenticare gli errori commessi e traghettare la squadra ad una salvezza che cancellerebbe i vari disordini interni. 

Il presidente Umberto Simoni ha voluto innanzitutto ringraziare mister Bolzan, ma anche l’ex direttore amministrativo Marco Catalano, per il lavoro svolto dai due dentro e fuori dal campo: «Vorrei ringraziare e salutare mister Bolzan, per la serietà che ha sempre dimostrato, così come Marco Catalano al quale abbiamo chiesto di continuare a darci una mano. Abbiamo preso mister Fabio Brini, che tutti conoscono qui a Fermo, perché è una persona seria e preparata, soprattutto per affrontare un girone di ritorno come quello che ci aspetta. Da parte nostra c’è l’intenzione di rafforzare la rosa e disputare un girone di ritorno a testa alta e con mentalità vincente, perché solo così possiamo salvarci».

A seguito del presidente prende la parola il direttore generale Federico Ruggeri, che non si nasconde, prendendosi le responsabilità di quanto raccolto fino ad ora sul campo dalla Fermana.

«Le colpe dell’esonero di Bolzan sono di tutti, le responsabilità sono state condivise da me e Paolucci, probabilmente non lo abbiamo messo in condizione di lavorare al meglio. Bolzan, come ho detto anche a lui, è preparato, ma purtroppo nel calcio quando qualcosa non va, a pagare è l’allenatore. Siamo orgogliosi di avere Brini con noi, una persona di spessore e che vanta tanta stima da parte nostra e di tutto il mondo calcistico. Ringrazio i nuovi dirigenti che sono entrati in società, probabilmente senza di loro saremmo arrivati ad un punto di non ritorno. Ringrazio Marco Catalano per il lavoro svolto fino ad oggi, non sempre la visione delle cose erano concordanti, ma questo ci sta nel mondo del lavoro. L’unico fine è quello di fare il bene della Fermana e salvarla sul campo e fuori. Fuori ci stiamo riuscendo bene, in campo ci sarà ancora da lavorare e per questo ci affidiamo a mister Brini. I conti andranno fatti alla fine, quando tireremo le somme ed ognuno di noi potrà prendersi le proprie responsabilità».

A chiudere il giro di interventi è il direttore sportivo Michele Paolucci, che spiega la scelta di affidare la guida tecnica a mister Fabio Brini e quelli che sono i ragionamenti riguardo al mercato di rafforzamento che andrà necessariamente fatto per rafforzare un rosa che in questa finestra di mercato ha visto registrare diverse partenze, ultima quella odierna di Stefano Marucci, a fronte di una sola entrata.

«Conosco il mister per averlo avuto da calciatore, anche se per un breve periodo. Conosco la sua integrità, la sua forza ed il modo di lavorare. In questo momento abbiamo bisogno di certezze. Abbiamo con noi un allenatore di carisma e molto preparato, a cui piacciono le cose semplici, quello di cui abbiamo bisogno ora. Mi prendo anche io la responsabilità di quanto avvenuto fino a qui, ma ora bisogna pensare al futuro. Ovviamente un cambio di allenatore toglie alibi a noi e agli stessi calciatori, mettendoci davanti alla realtà dei fatti. Il mister avrà il nostro pieno supporto per lavorare nel migliore dei modi – commenta il ds – stiamo iniziando a muoverci, i trasferimenti non sono semplici, ci sono molti fattori che devono collimare insieme. Prendere tanto per farlo non ha senso e non possiamo farlo. Ci sono dei giocatori che stiamo attenzionando, ma non possiamo fare il passo più lungo della gamba, sarebbe facile procedere, ma poi non tornerebbero i conti. Ovviamente prima riusciamo a portare qualcuno a Fermo, prima c’è la possibilità da parte del mister di farlo amalgamare al gruppo». 


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