Dal controllo post-incidente spunta la carta d’identità senza microchip. Impennata di documenti manomessi

di redazione CF

Dopo l’incidente scatta il controllo. E agli agenti della Polizia locale di Porto Sant’Elpidio non sfugge la manomissione, quasi impercettibile, del documento d’identità. Dopo l’ennesimo caso di documento contraffatto o, appunto, manomesso ora c’è il sospetto che il fenomeno sia sempre più in crescita, verosimilmente punta dell’iceberg di un sottobosco criminoso che serpeggia anche nel Fermano.

Erano circa le 10,30 di ieri quando gli agenti della Polizia locale di Porto Sant’Elpidio sono intervenuti per un incidente stradale sul tratto nord della statale Adriatica. Un sinistro, per fortuna, senza feriti e dalla lieve entità. Ma questo non ha distratto le divise dal loro compito, ossia quello di controllare le persone coinvolte. A bordo di una delle due vetture c’era anche il proprietario dell’auto, un giovane di origini marocchine ma con nazionalità italiana (che non si trovava alla guida). L’identificazione è scattata, ovviamente, anche per lui.

E in quel momento, quando il ragazzo ha passato agli agenti la sua carta d’identità elettronica, è emerso qualcosa di “strano”. Sul documento infatti vi era un taglio quasi impercettibile ma che, comunque, non è sfuggito all’occhio dei poliziotti. Subito l’accertamento all’esito del quale, anche grazie all’analisi con il macchinario ad hoc acquistato, proprio per la Polizia locale, dall’amministrazione comunale, è emerso che dal documento era stato rimosso il microchip. A quel punto la carta d’identità è stata sequestrata e per l’uomo è scattata la denuncia.

Ora, posto che l’occhio degli agenti è sempre stato attento anche su documenti contraffatti o manomessi, il numero di casi registrati negli ultimi mesi (si parla di almeno 4 documenti solo a Porto Sant’Elpidio) lascia ipotizzare, in città e più in generale nel Fermano, un’impennata del fenomeno. Resta da capire perché i documenti vengano “alterati”. Che vengano utilizzati per la duplicazione o per la clonazione? Ma quest’aspetto è ovviamente materia d’indagine e approfondimento per le forze dell’ordine.

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