di Roberto Cruciani
L’inizio del nuovo anno porta con sé anche diversi interrogativi dal punto di vista economico e finanziario che vanno ad influire anche sui comportamenti delle famiglie. Per cercare di scoprire le prospettive che ci attendono abbiamo fatto il punto con il Wealth Advisor di Banca Mediolanum, Massimo Cupillari, inserito, dalla testata “We Wealth” tra i 200 top Advisor, con oltre 30 anni di esperienza maturata in materia.
Dal punto di vista finanziario che 2024 ci siamo lasciati alle spalle?
«Venivamo da anni con tassi di interesse negativi, da certi punti di vista un “non senso finanziario”, in cui era molto complesso pianificare i propri investimenti. Nel post Covid la valanga di liquidità immessa sui mercati per cercare di rilanciare l’economia ha portato con sé anche l’esplosione dell’inflazione. Le Banche Centrali, con l’obiettivo di riportarla ad un livello “accettabile” hanno adottato una politica monetaria fortemente restrittiva con numerosi aumenti dei tassi di interesse. Per questo motivo il 2022 è stato l’anno peggiore dell’ultimo secolo, soprattutto per i mercati obbligazionari. Una conseguenza, se vogliamo positiva, di questo è che dal 2023 sono tornati ad avere peso i titoli di Stato e le obbligazioni ragionando nel breve e nel medio periodo, mentre il mercato azionario continuava a fare il suo mestiere sul lungo termine. Siamo tornati in una condizione “normale” a partire dal 2023. Il 2024 ha visto crescere ancora fortemente i mercati finanziari, molto più di quanto avessero previsto le più rinomate case di investimento mondiali. Questo a dimostrazione del fatto che anche chi dispone di centri studi fra i più importanti nel mondo e le informazioni privilegiate sbaglia a fare previsioni nel breve periodo. Le stesse Banche Centrali, che dispongono di informazioni come nessun altro al mondo, non sono riuscite a prevedere, ad esempio, l’esplosione dell’inflazione. Fare previsioni sui mercati finanziari a breve termine diventa quindi assolutamente impossibile, una pura illusione».
Quali sono gli aspetti o gli scenari che vanno maggiormente ad influire sull’andamento finanziario a livello mondiale?
«Ci sono scenari chiari ed evidenti che vanno presi in considerazione seriamente ma che al momento non vengono eccessivamente considerati. Il primo è quello demografico: è certamente positivo che si viva più a lungo e con un’ottima qualità di vita, ma occorre prepararsi e pianificare proprio in relazione a questo. Serviranno risorse economiche, dal punto di vista previdenziale, ad esempio, e bisogna partire prima possibile sfruttando il tempo a disposizione facendo lavorare, al massimo dell’efficienza, i mercati finanziari. Prima si parte e meno risorse economiche saranno necessarie. Ma ci sono altri cambiamenti epocali, l’intelligenza artificiale sarà enormemente impattante. Ma penso anche alla de-globalizzazione e alla de-carbonizzazione che porteranno a scenari completamente nuovi. Tutti questi elementi andrebbero presi maggiormente in considerazione».
Diamo uno sguardo invece all’anno appena iniziato. Che 2025 possiamo attenderci? Quali sono i rischi e le opportunità?
«Come dicevo, è difficilissimo prevedere cosa accadrà, potrei dire quasi impossibile. Affidare le proprie scelte di investimento alle previsioni del mercato è qualcosa di estremamente sconsigliato. Dopo due anni di crescita continua dei mercati questo rischia di essere un momento molto rischioso per i risparmiatori. La cosiddetta “finanza comportamentale” ci suggerisce che in questa fase ci sia una iper-confidenza nelle proprie capacità: tutti in questo momento si sentono in dovere e in diritto di fare previsioni in riferimento alle proprie conoscenze. Cosa avverrà? Siamo in condizione migliore rispetto a quella del 2022 perché abbiamo a disposizione tutti gli strumenti che oggi possono remunerare adeguatamente gli strumenti finanziari che risolvono le varie esigenze. Che poi i mercati possano “vivere” momenti o periodi di flessione è nella normalità delle cose. E’ sempre avvenuto e sempre avverrà. Se ho un’esigenza di breve periodo ho titoli di Stato a breve termine o gli strumenti monetari. Per esigenze di medio termine posso rivolgermi ai mercati obbligazionari internazionali con rendimenti adeguati, se invece ho esigenze di lungo termine possono rivolgermi al mercato azionario internazionale perché mi consente di avere risultati nel lungo periodo. A prescindere dal momento di ingresso. Il consiglio è quello di preoccuparsi meno di cosa accade nel mercato finanziario perché non è possibile saperlo, nessuno lo sa. Bisogna invece dare un “nome” ai soldi, pensare ai propri risparmi in funzione dei propri obiettivi. Questi vanno perseguiti in maniera assolutamente coerente, non andando dietro alle mode del momento. I comportamenti dei risparmiatori sono più importanti dell’andamento dei mercati finanziari».
In conclusione, quale consiglio pratico è dunque possibile dare ai risparmiatori?
«Come dicevo, pianificare il proprio risparmio in funzione degli obiettivi. Ed affidarsi a professionisti autorizzati ed iscritti all’albo dei Consulenti Finanziari o al proprio Istituto bancario con l’attenzione al fatto che costoro si occupino di loro e non del loro denaro. Questo è fondamentale. Quando ci si affida ad un consulente è importante che questi si occupi della persona, della famiglia, dei suoi sogni, delle sue aspirazioni, che aiuti a raggiungere quegli obiettivi per i quali i clienti decidono di accantonare il proprio danaro».
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