Arrestato il latitante Olinto Bonalumi, il “Lupin di Foggia” volto noto anche nel Fermano.
Ribattezzato “il Lupin di Foggia”, era ricercato dal 2021 ma ieri la sua latitanza è finita: è finito in manette il 66enne Olinto Bonalumi, un “volto noto” anche nel Fermano. C’è infatti chi ancora lo ricorda quando frequentava la spiaggia sangiorgese. E per un breve periodo avrebbe anche dimorato in una casa sulle colline fermane.
Nell’elenco dei latitanti pericolosi del ministero dell’Interno, Olinto Bonalumi dal 2021 era ricercato perché protagonista in passato di gravi reati contro il patrimonio, tra cui diversi furti presso caveau di istituti di vigilanza.
Il 66enne che, risulta collegato alle organizzazioni mafiose foggiane, è stato individuato e poi arrestato a Roma in zona Eur dai poliziotti della Sisco di Bari e della Squadra mobile di Foggia, con il supporto operativo dello Sco e della Sisco della Squadra mobile di Roma.
L’uomo deve scontare 13 anni, 4 mesi e 11 giorni di reclusione per i reati di concussione, accesso abusivo a sistemi informatici, intercettazione fraudolenta di conversazioni, furto e rapina.
Aveva fatto perdere le sue tracce nel 2021 quando la procura generale presso la Corte d’Appello di Ancona aveva firmato un ordine di carcerazione relativo a condanne passate in giudicato, appunto, per 13 anni e 4 mesi.
Anni bui sul fronte criminalità e assalti a caveau e portavalori, quelli a cavallo del nuovo millennio, anche nel Fermano: nel 1995 una banda aveva preso di mira un portavalori sull’A14, all’altezza di Porto Sant’Elpidio. In quell’occasione il gruppo criminale, armato di pistole, mitra e fucili a canne mozze aveva bloccato il furgone e rubato gli oltre tre miliardi di lire che stava trasportando. Poi la fuga a bordo di un’auto di grossa cilindrata. Nell’inseguimento era morto il fermano Danilo Ercoli. A distanza di 15 anni un commando ha assaltato il caveau della Fitist security a Fermo. Eclatante, poi, il tentato colpo alla Banca d’Italia di Ancona dove nel 2011 era stato progettato un furto, poi fallito, al caveau. All’epoca era stato stimato che il bottino potesse ammontare all’astronomica cifra di 200 milioni di euro.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati