«Su sollecitazione del sindaco Ciarpella, oggi ho convocato l’assemblea dei soci di Farmacie Comunali per il 20 gennaio. Nel frattempo sto portando avanti il mio lavoro di presidente della srl, nonostante l’insistente venticello della calunnia che stanno facendo soffiare sulla mia persona riguardo l’Associazione Philia Ets. In attesa di ulteriori sviluppi che potranno arrivare con l’assemblea dei soci, ritengo doveroso, anche a tutela della mia immagine, puntualizzare alcuni passaggi utili a fare chiarezza». Torna a parlare il presidente del CdA delle farmacie comunali di Porto Sant’Elpidio, l’avvocato Giovanni Galeota.
«Tra me e Philia rapporti non ce ne sono. Ho conosciuto il presidente 8-9 mesi fa, me lo ha presentato una professionista di mia conoscenza – prosegue Galeota, andando a rispondere agli attacchi ricevuti negli ultimi giorni- Prima di venire a chiedere una collaborazione con le Farmacie Comunali per offrire servizi ad espansione della ‘Farmacia di servizi’ che andranno ad eseguire, sono ancora allo stato di progetto, Philia ha interloquito con la Regione per accedere a finanziamenti che potessero consentire loro di praticare prezzi calmierati e alla portata di chi ne ha bisogno. Sono necessità in cui il pubblico ‘zoppica’ tant’è che gli enti del Terzo Settore sono stati riconosciuti con legge nazionale per questa funzione di ‘ancella’ del servizio sanitario pubblico. Philia ha superato tutti gli esami del Terzo Settore ed è regolarmente iscritta al Runts (Registro Unico Nazionale Terzo Settore), realtà che, anche per i benefit di cui godono per legge, sono costantemente attenzionate».
Un consiglio d’amministrazione dove, salvo grossi capovolgimenti, lo stesso Galeota dovrebbe lasciare la carica di presidente. «Ad oggi, Philia sta semplicemente facendo una mera divulgazione del suo progetto. Siamo ancora allo stadio iniziale. Il contributo di 500 euro è servito per i volantini e per i primi passi che hanno mosso per far conoscere che le Farmacie Comunali avrebbero prestato servizi in collaborazione (i cui termini devono ancora essere definiti) con l’associazione. – conclude il presidente – Operazioni simili sono state fatte con altre associazioni, abbiamo sovvenzionato anche altri progetti senza che ci sia mai stato un contratto o una convenzione. Farmacie Comunali fino a 1000 euro potrebbe non ricorrere alla delibera (lo stabilisce anche l’anticorruzione) ma io ho comunque portato l’idea e il progetto in Cda e abbiamo deliberato. Passaggi in cui non c’è nulla di sospetto. E’ tutto pubblico e alla luce del sole».
Maikol Di Stefano
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