Dati alla mano, tra le strade più “pericolose” della nostra provincia c’è senza dubbio la Sp112 Val D’Ete Vivo, che collega Montottone e Grottazzolina a Porto San Giorgio, attraversando anche Ponzano di Fermo e Fermo. Si tratta di una delle arterie principali per il collegamento tra la costa e l’area interna.
Nonostante negli ultimi vent’anni abbia fatto registrare diversi incidenti, alcuni purtroppo anche mortali, la strada non ha subìto grandi migliorie.
La strada, costeggiando l’omonimo fiume, è per lo più rettilinea e tranne il tratto a ridosso della costa, nelle zone di Caldarette d’Ete e Salvano, scorre in zone poco abitate e dunque prive di illuminazione stradale. Un elemento che soprattutto di notte e nelle giornate di maltempo la rendono ancor più insidiosa, visto anche che la segnaletica stradale è pressoché assente o molto deteriorata e sono rari anche i delimitatori catarifrangenti a bordo strada. Altro elemento che la rende tra le strade più pericolose della provincia è l’assenza per lunghi tratti di guard rail.
«Purtroppo in questi anni la Val d’Ete ha causato molti incidenti. Essendo molto dritta come strada, molti automobilisti sono spinti a premere l’acceleratore, ma poi la visibilità scarsa di notte e le ristrettezze della carreggiata traggono spesso in inganno – ammette un automobilista – negli ultimi anni si è puntato a migliorare altre strade o costruirne di nuove, ma non si è pensato di rendere più sicure quelle già esistenti. Tra l’altro la mancata pulizia del fiume in alcuni tratti, porta spesso a delle erosioni dell’asfalto, complicando ulteriormente la situazione di questa strada, che soprattutto d’estate è tra le più trafficate della provincia. Ci si aspetterebbero degli interventi dagli enti di competenza, ma purtroppo nessuno sembra preoccuparsene, un pò come accade per gran parte della nostra rete viaria».
Matteo Achilli
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