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Vecchio ospedale di Amandola, Di Venanzi: «E’ tempo di ragionare sul suo futuro»

LA NOTA della presidente del Comitato per la tutela della salute nei Sibillini
Riceviamo e pubblichiamo la nota di Luisa Di Venanzi *
A nome del Comitato per la tutela della salute nei Sibillini ed in qualità di Presidente voglio fare delle considerazioni scevre da opinioni di partito o da influenze di chicchessia. Riguardo al vecchio nosocomio del Vittorio Emanuele II di Amandola, esistente dal 1903, (grazie alla generosità  di alcuni benefattori amandolesi), per il quale  dobbiamo anche l’esistenza della nuova struttura sanitaria dei Sibillini, credo sia giunto il momento di una pronuncia da parte della Regione Marche e del Commissario straordinario per la ricostruzione, il senatore Guido Castelli, in merito alla destinazione della vecchia struttura sanitaria di ben 14.000 mq, data l’esistenza di una ordinanza commissariale, la n. 37, fatta a suo tempo dal Commissario Errani, durante il sisma del 2016, la quale prevedeva il suo recupero o la demolizione da parte della Regione stessa.
Dato che la struttura è ancora in piedi e che vi sono stati spesi soldi per un parziale recupero, auspico che si decida al più presto un suo buon utilizzo.
Voglio inoltre ricordare l’esistenza  della  struttura antisismica eretta nel 2008, costata circa 3 milioni di euro e destinata alla ex Rsa di Amandola, attigua al Vittorio Emanuele II, provvista anche di centrale a biomassa, di cui non si parla da tempo, la quale poteva essere stata già ristrutturata con una spesa risibile, destinandola magari ad una casa di riposo pubblica per anziani. Cosa questa che con una volontà politica avrebbe già potuto essere realizzata a beneficio della popolazione anziana locale.
* presidente del Comitato per la tutela della salute nei Sibillini

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