SQUALIFICA – Un brutto episodio quello avvenuto nell’ultima giornata del campionato Giovanissimi Under 15, quando durante una partita in cui era coinvolta una formazione fermana, un giovane calciatore ha colpito con uno schiaffo l’ arbitro.
Un episodio che il giudice sportivo ha sanzionato non solo con la perdita della partita a tavolino per la squadra, ma anche una lunga squalifica di ben tre anni al ragazzo, che dunque potrà tornare in campo solo da maggiorenne.
«Espulso comportamento offensivo ed intimidatorio nei confronti del direttore di gara, dopo la notifica del provvedimento sanzionatorio s avvicinava all’arbitro con fare minaccioso e lo colpiva al volto con uno schiaffo provocandogli momentaneo dolore e senso di stordimento – si legge nella sentenza – tale episodio induceva l’arbitro a sospendere definitivamente la gara in quanto avvertiva dolore e temeva per la propria incolumità. Lasciato l’impianto, l’arbitro riteneva di accedere al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Ascoli Piceno da dove veniva dimesso nella stessa serata con la prognosi di giorni 2 S.C. Il referto di gara, prova privilegiata, risulta chiaro nella dinamica del fatto che si ritiene qualificabile quale condotta violenta ex art.35, co 1, C.G.S. e la relativa sanzione base che ne deriva sia quella stabilita dal comma 4 del citato art. 35 del C.G.S. nella misura di anni 4 di squalifica, sanzione questa che va diminuita per l’applicazione dell’attenuante di cui all’art. 13, co 2, C.G.S. per la lieve entità del fatto e del danno fisico causato. La presente sanzione va considerata ai fini dell’applicazione delle misure amministrative a carico delle società professionistiche, dilettantistiche e di settore giovanile, deliberate dal Consiglio Federale per prevenire e contrastare tali episodi».
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