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Costringono una ragazzina a farsi un video intimo che finisce sui social. Quattro giovani denunciati e sei segnalati

LE INDAGINI dei carabinieri di Montegranaro. Due minori, mediante minacce, hanno costretto la vittima a registrare un video con contenuti intimi, successivamente divulgato via social ad altri coetanei, ampliando così il danno subito dalla giovane. Anche altri due ragazzini nei guai

di redazione CF

Nei giorni scorsi i Carabinieri della Stazione di Montegranaro hanno concluso un’importante operazione volta a contrastare fenomeni di abuso ai danni di minori, portando alla luce un grave caso di pornografia minorile aggravata. La vicenda è emersa a seguito della denuncia di un genitore di una ragazzina, vittima di atti inaccettabili.

Le indagini hanno infatti rivelato che due minori, mediante minacce, hanno costretto la vittima a registrare un video con contenuti intimi, successivamente divulgato via social ad altri coetanei, ampliando così il danno subito dalla giovane. Tale comportamento, punito dal Codice Penale con la fattispecie prevista del “revenge porn”, evidenzia la gravità dei reati legati alla diffusione non consensuale di contenuti intimi, specialmente quando coinvolgono minori, i quali si trovano in condizioni di estrema vulnerabilità.

I Carabinieri, con un’attenta attività investigativa, hanno sequestrato il telefono della vittima, acquisendo prove fondamentali per il prosieguo delle indagini. L’operazione è stata condotta in collaborazione con la Procura dei Minori di Ancona, che ha dimostrato grande sensibilità e prontezza nell’affrontare la vicenda.

Al termine della perquisizione informatica delegata dalla citata Procura, sono stati deferiti in stato di libertà i due minori responsabili, oltre a un altro minorenne e a un giovane di circa 20 anni, anch’essi coinvolti nella vicenda. Sono stati individuati anche comportamenti analoghi da parte di sei minori non imputabili, immediatamente segnalati all’Autorità Giudiziaria Minorile di Ancona.

Le istituzioni, attraverso i Carabinieri e le Procure, rafforzano il loro impegno nella tutela dei minori, contrastando questi fenomeni in continua crescita. È però fondamentale instaurare un dialogo aperto tra genitori, educatori e istituzioni per prevenire situazioni simili e garantire ai giovani ambienti ove vige il rispetto reciproco e la sicurezza. La collaborazione tra forze dell’ordine e la magistratura è cruciale non solo per perseguire i responsabili, ma anche per supportare le vittime, che meritano attenzione e protezione. Grazie a normative specifiche come quella sul “revenge porn”, il Codice Penale italiano riconosce e tutela le fragilità dei minori, amplificata da dinamiche di intimidazione e violenza come quella scoperta.


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