GROTTAZZOLINA – La truppa di Ortenzi nella tana dei Campioni d’Europa, anche solo a scriverlo fa un certo effetto.
La piccola matricola terribile, fino a qualche settimana fa vittima sacrificale designata di una Superlega che non fa sconti a nessuno, oggi è tornata a sperare in una salvezza che, qualora raggiunta, sarebbe forse ancor più miracolosa della promozione in sé. In settimana si è letta addirittura la parola playoff, nel gioco delle parti che vede effettivamente il confine delle prime otto distanti una sola lunghezza, mentre quello al cospetto dell’unica retrocessione oggi distante cinque unità. Ma in casa M&G Scuola Pallavolo, che della “politica dei piccoli passi” ha fatto il proprio mantra sin dal primo giorno di insediamento, sanno bene come funziona, e considerando che alle spalle (ad oggi) ci sono solo Taranto e Monza, è lì e solo lì che bisogna guardare, senza troppi voli pindarici e senza pensare che la volata salvezza sia già chiusa.
Domenica prossima, 19 gennaio, alle ore 17.00, Grottazzolina scriverà una nuova entusiasmante pagina della propria storia pallavolistica entrando, per la prima volta da avversaria in massima serie, nella tana dei Campioni d’Europa dell’Itas Trentino. A prescindere dall’esito del match, il cui pronostico resta inevitabilmente sbilanciato in favore locale, sarà infatti un grande onore affrontare a domicilio i vincitori dell’ultima Champions League, la cui formazione tipo ha peraltro cambiato pochissimo fisionimia rispetto alla passata stagione. L’unico innesto titolare è quello del brasiliano Flavio Gualberto, centrale prelevato da Perugia, con il pariruolo rumeno Bartha che, chiamato a sostituire l’infortunato Kozamernik, sta dimostrando nelle ultime settimane che la scommessa fatta su di lui dal sodalizio trentino è stata più che mai azzeccata. Dopo la fresca e secca smentita societaria alle voci di mercato circa un potenziale cambio in panchina al termine della stagione in corso, coach Fabio Soli può godere di una spina dorsale tutta italiana con Sbertoli, Michieletto, Lavia e Laurenzano, elementi cardine anche in Nazionale maggiore. L’attenzione ai giovani del vivaio è ben visibile nel resto delle seconde linee, mentre nel ruolo di opposto si alternano spesso Rychlicki e Gabi Garcia. Roster prezioso e di qualità, per l’unica formazione sin qui capace, appena sette giorni fa, di fermare lo strapotere perugino addirittura a domicilio, al termine di un tie break infinito chiuso 22-24 dopo 40 minuti, di fronte alla bellezza di quasi 5.300 persone.
Grottazzolina è in periodo positivo, inutile negarlo. Sempre a punti nel girone di ritorno, solo Piacenza ha sin qui raccolto di più dal giro di boa: 13 punti per la truppa di Anastasi, a fronte dei 12 della Yuasa appaiata con Perugia e tallonata ad una sola lunghezza proprio da Trento. Ora si apre però una parte di stagione complicata, perché restano da affrontare ancora formazioni di altissimo profilo e ci sono ancora tantissimi scontri diretti da giocare, a partire proprio da questa giornata, che vedrà Monza in scena a Taranto e Padova ospitare Cisterna. Coach Ortenzi si gode il rientro in campo di Antonov, fondamentale nella vittoria contro Taranto di domenica scorsa, e la crescita esponenziale del giovane opposto Cvanciger, Mvp e top scorer di Lega nella passata giornata. Sperando, ovviamente, di poter recuperare al meglio ed in via definitiva Petkovic già per la trasferta trentina, e di non avere più ulteriori defezioni in una stagione dove già, a detta di tutti, Grottazzolina ha patito sin troppo.
Il solo precedente tra le due formazioni è sin qui legato alla gara di andata, dove l’Itas (priva di Lavia) dovette sudare per avere la meglio al PalaSavelli, mettendo però in mostra un sontuoso Michieletto, protagonista di giocate straordinarie. Una curiosità legata invece al passato remoto: sei i precedenti tra Grottazzolina e Itas Mezzolombardo tra il 1997 e il 2000 in A2, tutti in favore dei marchigiani. In quella Itas Mezzolombardo, comune di 6500 abitanti a quindici chilometri da Trento (e che a Trento disputava le sue gare interne) giocava Riccardo Michieletto, papà di Alessandro e team manager dell’attuale Itas. Due gli ex di turno, entrambi su sponda grottese: Oleg Antonov, a Trento dal 2015 al 2017, e Michele Fedrizzi, che a Trento è nato e cresciuto e che con l’Itas ha giocato dal 2008 al 2010 e dal 2013 al 2015 vincendo scudetto, Coppa Italia, Supercoppa Italiana e Coppa dei Campioni. Match affidato al primo fischietto laziale Stefano Caretti (ha già incrociato da secondo la Yuasa a Modena e Milano), coadiuvato dal barese Maurizio Canessa.
LE DICHIARAZIONI
Ha le idee chiare su che tipo di gara attenda i suoi ragazzi coach Massimiliano Ortenzi: «Trento è una squadra che non ha bisogno di grandi presentazioni. Siamo consapevoli che in casa loro è molto difficile, hanno un livello di gioco super e il morale molto alto dopo il successo di Perugia. Noi ci arriviamo con le consapevolezze delle ultime settimane, dobbiamo provare ad usare quelle che sono le nostre armi per metterli in difficoltà e creargli qualche insicurezza. Poi le gare possono prendere strade diverse sapendo che sarà difficile e che stiamo continuando a lavorare con qualche difficoltà. Ma anche con la consapevolezza che nelle ultime settimane, in queste fasi difficili, abbiamo sempre tirato fuori delle risorse importanti al momento giusto. Andiamo sicuramente a Trento per provarci».
Una gara per volta ma ora c’è anche un calendario complicato e di altissimo livello: dopo Trento e la sosta per la Coppa Italia, doppia gara casalinga contro Milano e Perugia. «Si pensa sempre ad una gara per volta, adesso c’è Trento e ci andiamo concentrati perché dobbiamo provare a fare qualcosa. Poi c’è la sosta e abbiamo l’opportunità di recuperare qualcosina, poi penseremo alle gare successive. Nella prima parte del calendario abbiamo fatto tutto quello che potevamo, portando a casa un bel bottino ma il tema è provare ogni settimana a portare via dei punti per la nostra classifica». Andare a Trento contro i Campioni d’Europa in carica e contro i vice Campioni del Mondo significa affrontare giocatori di un livello tecnico superlativo e fermarli non sarà assolutamente impresa semplice: «In queste squadre ci sono giocatori con grandissime qualità. Michieletto ha numeri super contro ogni squadra, anche le più blasonate e pensare di fermarlo è complicatissimo. Bisogna approfittare quando avranno dei momenti di calo, provando a limitarli ma dobbiamo pensare a Trento come squadra. Fare una buona gara al servizio, tenerli lontano da rete e fare poi un match di sacrificio. Se siamo bravi in quello magari possiamo costruirci opportunità. Se ci concedono qualcosa come all’andata possiamo andare a prendercelo. Sappiamo bene ciò che possiamo fare e dobbiamo metterlo in campo. I nostri tifosi? Siamo contenti che ci seguano anche a Trento, è un segnale di grande entusiasmo e siamo sicuri che si faranno sentire anche lassù. Dobbiamo andare con la carica giusta per cercare di portarci via qualcosa».
A guidare la seconda linea della Yuasa Battery come sempre Andrea Marchisio uno dei più esperti del gruppo, che di sfide simili ne ha già affrontate tante: «Abbiamo iniziato consapevoli che Monza sarebbe stato un crocevia, da li siamo entrati in un bel turbine di forza e di gioia nell’allenarci ogni settimana. Quella vittoria ci ha dato la scossa giusta, abbiamo iniziato un percorso molto concreto, sbloccando qualcosa a livello mentale e la squadra ha fatto un salto di qualità come singoli e come gruppo. Il tie-break contro Taranto lo dimostra: ci saremmo sciolti qualche mese fa e invece lo abbiamo portato a casa anche grazie ad un Palas strepitoso». Il calendario che attende la Yuasa è di quelli importanti ma Marchisio analizza la situazione con lucidità: «Le prime cinque di ritorno sono state gare che dovevano essere alla nostra portata e così è stato. Ci aspetta ora una seconda parte del girone di ritorno difficile con Trento fuori, Milano e Perugia in casa. Ci stiamo preparando come sempre, il nostro modo di lavorare durante la settimana non cambia, ci concentriamo sulle cose che possiamo migliorare e si va avanti così».
Ed uno dei segreti della risalita della Yuasa è anche una seconda linea che sta lavorando a livelli altissimi, tra le migliori del campionato ma ci si concentra come sempre sul risultato di squadra. «Le alte percentuali in seconda linea fanno piacere ma contano relativamente, serve il 2 marzo avere la certezza di mantenere la categoria. Avranno un valore speciale solo se otterremo la permanenza in Superlega da festeggiare con i nostri tifosi. Sono felice che ci saranno anche a Trento, come a Padova, mi auguro che continuino così».
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