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La Yuasa Battery torna da Trento con un punto

SUPERLEGA - Alla IlT Quotidiano Arena 3200 spettatori si sono goduti una partita con continui ribaltamenti di fronte, che alla fine ha premiato i padroni di casa della Itas al quinto set. Match che, ad ogni modo, conferma Grottazzolina come autentica mina vagante del momento. Il commento a fine gara di coach Massimiliano Ortenzi e Michele Fedrizzi

TRENTO – La scure della sfortuna si abbatte ancora una volta sulla Yuasa Battery, che recuperato Petkovic (pur visibilmente non ancora al meglio) deve fare i conti con il forfait di Zhukouski, fermo per un guaio muscolare all’adduttore e schierato per onor di firma come secondo libero.

Aggregato dunque il palleggiatore classe 2007 Andrea Romiti, ed esordio da titolare per Manuele Marchiani, grande protagonista della scalata trionfale della passata stagione. Alla resa dei conti, tuttavia, dopo un primo set di ambientamento la Yuasa Battery non si fa intimorire, e all’Itas serve ancora una volta un Michieletto in formato mondiale (27 punti) per spuntarla, stavolta al quinto set.

Coach Soli, privo di Kozamernik al rientro dall’infortunio ma non ancora pienamente arruolabile, affida la regia a Sbertoli in diagonale con Rychlicki. Michieletto e Lavia la coppia “nazionale” di martelli, Flavio e Bartha centrali con Laurenzano libero. Risponde Grottazzolina con Marchiani in diagonale a Petkovic, Tatarov ed il trentino Fedrizzi ad agire da posto quattro, Demyanenko e Comparoni al centro e Marchisio a dirigere le operazioni di seconda linea.

IL TABELLINO

ITAS TRENTINO 3: Bristot (L2) ne, Pesaresi ne, Kozamernik ne, Michieletto 27, Sbertoli 3, Pellacani ne, Gabi Garcia, Rychlicki 17, Magalini ne, Laurenzano (L1) 43% (14% perf.), Lavia 13, Bartha 13, Resende Gualberto Flavio 7, Acquarone ne. All. Soli

YUASA BATTERY GROTTAZZOLINA 2: Zhukouski (L2) ne, Antonov, Cubito ne, Vecchi ne, Demyanenko 12, Mattei, Romiti ne, Comparoni 4, Petkovic 16, Fedrizzi 16, Marchiani 1, Cvanciger ne, Tatarov 22, Marchisio (L1) 37% (5% perf.). All. Ortenzi

ARBITRI: Caretti, Canessa e Mesiano. Video check Toldo, segnapunti Tomasi

PARZIALI: 25-12 (21’), 18-25 (24’), 25–17 (26’), 23-25 (28’), 15-12 (19’)

NOTE: Trento: 15 errori in battuta, 2 ace, 17 muri vincenti, 49% in ricezione (18% perf), 53% in attacco. Grottazzolina: 15 errori in battuta, 7 ace, 9 muri vincenti, 36% in ricezione (11% perf), 45% in attacco. Mvp Michieletto, spettatori 3.196

LA CRONACA

Il primo break del match arriva per Trento sul 4-2, muro a tre su Fedrizzi, allunga l’Itas sul 8-3 sfruttando l’inerzia del servizio di Rychlicki e il muro di Michieletto, subito time out per Ortenzi. La Yuasa non riesce ad uscire dal turno al servizio dell’opposto, sono sette le distanze da recuperare quando Tatatov mette a terra un pallonetto. Circoletto rosso per la diagonale vincente di Lavia con muro a tre, che vale il 13-6. Grottazzolina soffre l’impatto al match, dilaga l’Itas che allunga addirittura fino al 18-6 con muro impenetrabile, battuta ficcante e difesa compatta, onestamente difficile contrastare i trentini quando giocano a questi ritmi. Sul 21-9 cambio fra ex, fuori Fedrizzi e dentro Antonov, accolto anche lui dall’applauso dell’Arena, sul finale di set Grottazzolina si prende un break “di riscaldamento” per il set successivo, chiude Trento sul 25-12 con Michieletto.

Il primo vantaggio di Grottazzolina arriva in avvio di secondo set con l’ace di Demyanenko seguito dal muro di Comparoni, 3-5. Gioca con il muro Petkovic per il +3 marchigiano. Trento reagisce subito, e grazie al servizio di Rychlicki impatta. Applausi del pubblico per il tocco a muro ammesso da Marchiani che vale il 11 pari, un’invasione di Rychlicki riporta Grottazzolina in vantaggio. Comparoni mura Lavia per il 14-16, si ripete Demyanenko per il 16-19 che convince Soli a chiamare time out. Show di Fedrizzi al servizio, doppio ace e Yuasa che allunga sul 16-21. Il 17-23 è un servizio corto e vincente di Demyanenko, Tatarov per il set point, sempre il giovane bulgaro a muro sbarra la strada a Rychlicki per il 18-25 che riporta Grottazzolina in parità.

Parte forte Trento nel terzo parziale, subito sopra di due, Michieletto fa impennare il pallone sul muro per il 4-2 e poi allunga 8-5 attaccando a terra senza muro una palla staccata. Petkovic riavvicina la Yuasa, la lunga azione del 12-9 è però chiusa d’astuzia da Lavia. Impatta nuovamente Grottazzolina con Demyanenko a muro dal centro, ma Bartha fa altrettanto per il 14-12 e sull’out di Petkovic è 16-13, di nuovo tutto da rifare. Trento spinge, la Yuasa perde efficacia in contrattacco e il gap aumenta, 19-15. Sbertoli al servizio scava il solco definitivo, 22-17 ed inerzia definitivamente spostata sul versante trentino, che chiude sul 25-17 senza lasciare a Grottazzolina nemmeno un respiro.

Il quarto set si apre con un muro di Demyanenko sulla pipe di Michieletto, mani out di Fedrizzi per il 1-3. Lavia impatta in pipe, si ripete poi sorprendendo tutti da posto uno il posto quattro della nazionale, 6-6. L’equilibrio viene interrotto nuovamente da Demyanenko con il muro del 11-9, ma il vantaggio dura solo un istante, perché Trento non ci sta. Ancora il servizio di Rychlicki a ribaltare l’inerzia, 15-13 e coach Ortenzi si rifugia in time out. Il servizio di Grottazzolina va in tilt, quattro errori consecutivi consentono all’Itas di gestire in scioltezza, toglie le mani dal muro al momento giusto Rychlicki e la furbizia vale il 20-17. Michieletto ci mette più che una pezza nel rush finale, la Yuasa prova a tornare sotto con Petkovic sul 22-21 ma quando il servizio tattico di Marchiani finisce out sulle residue speranze di Grottazzolina sembra scendere il gelo. Ma così non è: Tatarov sale in cattedra e diventa determinante, la diagonale strettissima che abbatte Lavia vale da sola il prezzo del biglietto. Marchisio vola a difendere un pallone impossibile poi gestito ottimamente da Fedrizzi, e ancora Tatarov dal servizio ribaltano tutto e consentono a Grottazzolina di allungare la contesa al quinto, 23-25 e Skapigliati indemoniati in curva.

Subito 0-2 al tie break, di Petkovic l’ace aiutato dal nastro. Michieletto in pipe accorcia, il muro di Bartha (saranno 9 alla fine per il gigante rumeno) cade sull’ultimo centimetro e l’Itas impatta. L’equilibrio rimane sostanziale nella fase iniziale, non c’è tocco a muro sull’attacco di Petkovic che vale il 6-5 locale. 8-6 al cambio di campo quando si chiude il muro trentino sul tentativo di palla spinta dello stesso opposto serbo. Demyanenko dal centro passa, il muro dell’Itas si compatta però su Fedrizzi per il 11-8; il ribaltone stavolta non riesce ai marchigiani, Michieletto attacca dal cielo, Tatarov lo imita per il 13-12 ma è sempre al gigante della nazionale che l’Itas si aggrappa nei momenti difficili, non a caso Mvp del match né più né meno come nel match di andata. Un errore grottese chiude una contesa combattuta ben oltre le più rosee aspettative, 15-12 il finale, ma se Trento sorride per la vittoria, Grottazzolina lo fa non di meno per lo straordinario carattere dimostrato.

Rimanere attaccati alla partita anche quando, nel quarto set, il destino sembrava già scritto, è un merito importantissimo per chi deve lottare con le unghie e con i denti per il mantenimento della categoria. Avere addirittura qualcosa da recriminare è forse dire troppo considerata la caratura stellare dell’avversario, ma quando reagisci con questo piglio di fronte a qualsiasi situazione allora non c’è sconfitta che tenga, l’applauso te lo prendi tutto e i complimenti non di meno.

LE DICHIARAZIONI

«Siamo saliti qua senza senza poter schierare Zhukouski e questo è un tema che ci stiamo portando avanti perché ne perdiamo sempre qualcuno – il commento a fine gara di coach Massimiliano Ortenzi -. Ai ragazzi avevo detto che avevamo sempre trovato, nelle ultime settimane, risorse importante per portare via punti pur non essendo al completo ma a Trento dovevamo fare ancora qualcosina di più perché senza Zhukouski era difficile. Nel primo set abbiamo fatto tanta fatica nel trovare ritmo soprattutto in cambio palla ma poi siamo riusciti a cambiare la partita con la battuta e risolvendo alcune situazioni di cambio palla difficili. E da li ci abbiamo creduto, siamo stati in partita anche nel terzo e nel quinto set. Poi Micheletto nei momenti importanti ha fatto qualcosa di molto buono e lo dovevamo mettere in conto. Portare via un punto è qualcosa che ci serve tanto per la classifica e mostra come la nostra pallavolo funziona anche così, avendo fiducia e credendo nelle nostre forze».

Una Yuasa che non cede mai, non molla mai la presa e ci crede sempre anche in un Palas difficile come Trento. «Qua è difficile venire a vincere e in tantissimi hanno pagato dazio. Un punto è importante perché il nostro obiettivo rimane quello, portar via qualcosa di buono da tutte le partite. Ci siamo riusciti con difficoltà, in emergenza, ma facendo la nostra pallavolo. Non ci siamo inventato nulla di strano. Dobbiamo continuare a credere nella battuta anche quando sembra non funzionare: è un concetto che appartiene a questo gruppo oltre a saper giocare nei momenti difficili. Sono felice di aver ritrovato Petkovic, Cvanciger ha fatto buone partite però era importante per noi ritrovare anche lui. Adesso aspettiamo Zhukouski per riuscire a fare questo finale di campionato al completo». Squadra che ha risposto alla grande in campo e che ha emozionato tutti i tifosi della Yuasa ma anche una gara speciale vissuta in panchina per lo stesso coach che ha sottolineato alcuni momenti particolari della sfida. «Ho il polso della squadra e posso dire che a metà del quarto set ho detto ai ragazzi che lo avremmo portato via un punto perché stavamo giocando e poi si è avverato quando Tatarov ha fatto quelle due battute lì. Noi non ci dobbiamo accontentare, non deve essere mai un punto d’arrivo perché potevamo anche fare qualcosa di buono nel finale di gara». Prossimo weekend di riposo per dare spazio alla Final Four di Coppa Italia ed occasione giusta anche per tirare un po’ il fiato dopo un periodo molto dispendioso a livello fisico e mentale: «Dobbiamo necessariamente recuperare tutti gli infortunati oltre alle tante energie spese, per presentarci con questo spirito qua in tutti i match che ci attendono fino al termine della stagione».

Tra le tante storie che si sono intrecciate al palasport di Trento domenica è chiaro che il grande ritorno di Michele Fedrizzi era una di quelle più attese e belle da vivere. Indubbiamente grande emozione per lui che li è nato, sportivamente e non solo. Con quella maglia Fedrizzi ha fatto tutta la trafila del settore giovanile per poi vivere grandi stagioni e vittorie in prima squadra tra scudetto, Coppa Italia, Champions League e Supercoppa che gli valgono anche la convocazione in maglia azzurra. Un ritorno a casa speciale dunque per lui che lo ha festeggiato come meglio era impossibile (quasi) fare con 16 punti messi a referto e una presenza costante in ogni fondamentale. Insomma una giornata speciale sia per lui sia per la Yuasa Battery, nel vortice di emozioni che lo hanno chiamato in causa davanti a 3200 spettatori. «E’ stata una bellissima gara, non solo perchè siamo riusciti a portare via un punto molto importante per la nostra classifica ma per tutto quello che si è visto in campo. Poi è chiaro che per me giocare in quel palas è sempre una grandissima emozione. Oggi più che mai mi sono realmente reso conto della bellezza del percorso che ho fatto qui fin dalle giovanili e questa gara me la sono goduta proprio tutta».

Emozioni importanti per Michele Fedrizzi che a Trento è cresciuto ma che da due anni è un idolo e riferimento assoluto per la Yuasa Battery Grottazzolina con cui ha conquistato la promozione in Superlega (impossibile dimenticare il suo storico ace decisivo a Siena in finale) ed ora marcia spedito in questo girone di ritorno fantastico per la Yuasa iniziato dal blitz di Monza. Nelle sei gare fin qui disputate nel girone di ritorno sono 13 i punti conquistati (15 in totale con iu due maturati nel girone di andata) dalla squadra di coach Ortenzi che mantiene un vantaggio di cinque lunghezze nei confronti dell’ultima piazza occupata da Monza. Ancora cinque giornate da giocare al massimo, spingendo in ogni gara per alimentare il sogno chiamato salvezza, che questa Yuasa insieme al suo pubblico vogliono raggiungere insieme. Ma le insidie ci sono in ogni momento e lo stesso Fedrizzi sa bene che occorre mantenere altissima l’asticella dell’attenzione. «La continuità è molto importante perché in poche settimane si può ribaltare la classifica. Basta guardare la graduatoria e si vede che siamo ancora tutti li in zona salvezza e con addirittura i playoff neanche troppo distanti. E’ un equilibrio incredibile e un livello veramente molto alto. E’ assolutamente vietato calare di intensità anche solo per un istante e serve spingere sempre al massimo in ogni momento di ogni singola gara».


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