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Presentato il nuovo codice deontologico dei giornalisti

REGIONE - E' stato illustrato dettagliatamente questa mattina nella sala riunioni dell’Upi Marche, dal presidente della Commissione giuridica del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Enrico Romagnoli, al Consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti delle Marche in seduta congiunta con il Consiglio di disciplina delle Marche. La nuova normativa entrerà in vigore il primo giugno 2025

Un documento sintetico ed agile che aggiorna il quadro storico delle regole della professione giornalistica e introduce importanti innovazioni, a cominciare dalle regole sull’Intelligenza artificiale. È il nuovo Codice deontologico delle giornaliste e dei giornalisti che sostituisce il Testo Unico dei doveri del giornalista. Al momento, in Italia, l’unica raccolta di norme relative ad una professione ad essere declinata su entrambi i generi.

Dopo la sua approvazione lo scorso dicembre, il nuovo Codice è stato illustrato dettagliatamente questa mattina nella sala riunioni dell’Upi Marche, dal presidente della Commissione giuridica del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Enrico Romagnoli, al Consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti delle Marche in seduta congiunta con il Consiglio di disciplina delle Marche. La nuova normativa entrerà in vigore il primo giugno 2025 ed il presidente dell’Ordine dei giornalisti delle Marche, Franco Elisei, in accordo con il presidente del Consiglio di disciplina delle Marche, Alessandro Feliziani, hanno ritenuto opportuno un momento di confronto per approfondire le modifiche introdotte dal nuovo Codice.
Nel corso della riunione sono stati sviscerati tutti i quaranta articoli del documento che recepisce i principi generali attinti dalle fonti normative e dai documenti deontologici approvati nel corso degli anni dal Consiglio nazionale dell’Ordine. Ne sono seguiti un’attenta riflessione e dibattito da parte dei rappresentanti marchigiani della categoria, che hanno proposto anche alcuni suggerimenti di integrazione al testo, frutto – come ricordato dal presidente della Commissione giuridica Romagnoli – di un lavoro complesso e di confronto con enti, sindacati e associazioni che negli anni hanno collaborato con l’Ordine siglando carte importanti che sono state inglobate in questo nuovo codice.


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