Si parlerà di intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione e dei suoi risvolti quasi rivoluzionari domani sera alle 21.15 nella sala del Consiglio provinciale di Fermo. L’incontro, moderato da Pamela Cocci, è stato organizzato dall’associazione Giorgio La Pira e relatore sarà Antonio Pardo, esperto di internet e consulente di grandi operatori di telecomunicazione italiani ed esteri. Ad illustrare l’iniziativa il presidente dell’associazione culturale La Pira, Maurizio Temperini. «Le nuove tecnologie digitali, tra cui AI , algoritmi, big data, block chain, potranno avere un effetto positivo sui costi di tutte le organizzazioni e sulla produttività. Occorre anche un’adeguata retribuzione, evitare la “fuga” di tanti giovani all’estero sui quali abbiamo investito attraverso la scuola, ma investimenti a fondo perduto. Tecnica e politica non possono essere oggi in contrapposizione, ma debbono migliorare la loro cooperazione, nella trasparenza dei ruoli e delle responsabilità, tra organi di governo e i vertici amministrativi. Le sfide continue e le scarse risorse richiedono persone di governo in grado di operare interventi mirati ed efficaci per recuperare la fiducia nelle istituzioni pubbliche e la democrazia non sia solo formale» spiega Temperini.
Risvolti che saranno esaminati e discussi domani sera. «La PA ricorre sempre più, per l’elevato debito pubblico ( circa tremila miliardi di euro), a tagli lineari spesso imposti per legge e non apporta cambiamenti significativi mettendo in discussione la propria organizzazione e non coglie l’occasione di conseguire risultati senza impiegare maggiori spese o, addirittura, utilizzandone di meno. Urge un rapporto di fiducia tecnica tra governanti e PA, sempre faticosa a crearsi, per un evidente rapporto di fidelizzazione, che prescinde dalle competenze. Dobbiamo aver chiaro che non servono numeri elevati di dipendenti, ma più competenze tecniche. Su un complesso di risorse umane (oltre i 50 anni ben oltre tre milioni di dipendenti con caratteristiche diverse) occorre continuo aggiornamento, ma è richiesta agli organi di governo un’attenzione particolare alla qualità e agli effetti. I politici passano, l’apparato amministrativo, le risorse umane rimangono» chiosa Temperini.
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