di Alessandro Luzi
Schiaffi e minacce contro la ex compagna, una volta le avrebbe dato anche un pugno: queste in sostanza le contestazioni rivolte a un ragazzo di origini nordafricane, residente a Porto Sant’Elpidio. Secondo le indagini svolte dall’accusa, sostenuta in aula dal pm Marinella Bosi (in sostituzione del sostituto procuratore Alessandro Pazzaglia) i due risultavano essere conviventi. Fatto poi contestato dagli avvocati difensori Rossano Romagnoli e Leonardo Tosoni. Intanto, nel corso delle indagini la ragazza ha ritirato la querela. Nell’udienza di oggi il gup Teresina Pepe del tribunale di Fermo ha accolto la richiesta della difesa di modificare il capo d’imputazione, riqualificando il reato contestato da maltrattamenti ad atti persecutori. Richiesta a cui si è associata anche l’accusa.
I fatti contestati vanno da settembre 2023 a maggio 2024 a Porto Sant’Elpidio, quando, a detta dell’accusa, il ragazzo avrebbe preso la donna a schiaffi. A scaturire l’ira del giovane sarebbe stata la gelosia nei confronti della ex. A ottobre del 2023, continua l’accusa, l’imputato avrebbe dato un pugno alla donna, costringendola a farsi curare all’ospedale di Civitanova. Il 24 maggio scorso, dice l’accusa, lui avrebbe aspettato la ragazza all’uscita da lavoro e in quel frangente l’avrebbe accusata di averlo tradito con alcuni colleghi. Una scena che si è ripetuta due giorni dopo, ma stavolta l’avrebbe colpita con uno schiaffo. Una volta tornata a casa, lui le avrebbe strappato dalle mani il telefono per evitare che chiamasse i soccorsi.
Oggi il gup ha riqualificato il reato contestato da maltrattamenti a atti persecutori e ha deciso per il non luogo a procedere nei confronti dell’imputato perchè manca la condizione di procedibilità.
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