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Conferenza dei Sindaci, passi avanti per l’ok all’atto aziendale sulla sanità: «Ad Amandola un vero pronto soccorso»

FERMO - Rassicurazioni dalla direzione Ast per l'area montana e il presidio di Petritoli, Calcinaro insiste sul Murri: «Importante sapere con precisione cosa se ne farà»

(foto di repertorio)

di Pierpaolo Pierleoni

Seconda Conferenza dei sindaci ieri pomeriggio, a distanza di una settimana dalla precedente per discutere l’atto aziendale dell’Ast Fermo. Passi avanti in vista dell’ok, con alcune migliorie, caldeggiate dagli amministratori locali, che hanno trovato disponibilità da parte della direzione aziendale. Su tutte, l’impegno per l’ospedale di Amandola ad allestire un pronto soccorso a tutti gli effetti. Ora si svolgerà un incontro degli amministratori in forma ristretta, l’esecutivo della Conferenza, composto da 5 amministratori, per formulare all’Ast alcune proposte, prima di una ulteriore convocazione in cui i 40 sindaci esprimeranno un voto, anche se non vincolante, sull’atto aziendale.

Paolo Calcinaro

«Abbiamo effettuato una ulteriore interlocuzione prima di arrivare al voto. Su alcune criticità il direttore generale Roberto Grinta ha già prospettato le soluzioni – spiega il sindaco di Fermo e presidente della Conferenza dei sindaci, Paolo Calcinaro – Ha fornito rassicurazioni sulla Casa di comunità di Petritoli, che sarà hub e non spoke, quindi di livello superiore, mentre per il nuovo ospedale di Amandola si avrà un pronto soccorso vero e proprio. Ci siamo riservati un ulteriore passaggio per dare un contributo nell’intento di migliorare l’atto aziendale, per poi riconvocare la conferenza ed arrivare al voto».

Resta centrale, secondo il primo cittadino di Fermo, conoscere strategie ed intenzioni sul vecchio ospedale Murri, quando sarà aperto quella di nuova costruzione a Campiglione. «L’Ast ha parlato di ambulatori che rimarranno in quella sede, chiaramente serve conoscere nel dettaglio le intenzioni. Abbiamo diverse idee per quella struttura e le destinazioni possono essere molteplici, ma prima dobbiamo sapere quali servizi rimarranno e in quali spazi, poi potremo portare avanti i progetti».

L’area montana ha incassato rassicurazioni sul pronto soccorso del nuovo ospedale, ed è tornato in auge il discorso sul distretto dei Sibillini, richiesto dagli amministratori dell’Ambito 24. Secondo Calcinaro, «è diffusa l’opinione che il distretto unico sia una iattura, perché sarebbe preferibile mantenere un assetto con una pluralità di distretti, in grado di interpretare meglio le peculiarità dei singoli territori».


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