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La storia di Amandola in vetrina nel giorno del Beato Antonio tra “Centro Studi Dinos”, Piceni, Templari e Farfensi

AMANDOLA - Il programma della giornata di domani, ricco di approfondimenti storico-culturali

di Roberto Cruciani

Conferenza stampa nella sala consiliare del Comune di Amandola decisamente importante quella di oggi nella quale è stato presentato l’importante sabato di appuntamenti che attende domani la Citta dei Sibillini. Ci sarà infatti in primo luogo la presentazione del “Centro Studi Dinos” con la campagna associativa che sarà aperta e la relativa assemblea dei soci. Poi, a seguire, incontro sul tema “Piceni, Templari e Farfensi ad Amandola” con relativo approfondimento sulla figura del Beato Antonio a cura di Paolo Maria Staffinati, presidente proprio del Centro Studi Dinos. A relazionare invece sui Piceni, Farfensi e Templari ad Amandola sarà Alessandro Delpriori mentre Gaia Pignocchi si occuperà de “Il Dinos e i Piceni ad Amandola”. Non mancheranno, ovviamente, i momenti religiosi con le sante messe delle 10, delle 11,30 e delle 18. Quella delle 11,30 sarà presieduta da monsignor Trasarti.

A fare gli onori di casa, questa mattina, il sindaco di Amandola Adolfo Marinangeli che ha sottolineato «l’importanza del Centro Studi Dinos e della valenza che cultura e storia hanno nello sviluppo del territorio». Insieme a lui gli assessori Maria Rita Grazioli ed Enrico Sciamanna.

Il presidente del Centro Studi Dinos, Paolo Maria Staffinati, affiancato dalla vice presidente Maria Teresa Mercuri (che ha definito questa rinascita del Dinos come «un atto doveroso verso Amandola e da vedere come un fiore all’occhiello anche in ottica turistica») ha illustrato gli obiettivi che il Centro si pone: «Un grazie enorme all’amministrazione promotrice dell’opera di rilancio del Dinos che si era fermata causa terremoto e pandemia. Puntiamo alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale, archivistico e artistico con un nuovo periodo di approfondimento della nostra ricchezza culturale, architettonica, con tantissime peculiarità. Partiremo con un approfondimento della Figura del Beato Antonio, un percorso nel 2023 che aveva visto la collaborazione dell’ordine Agostiniano impostando il Dinos con un rilancio culturale in senso lato, dai Piceni ai Farfensi. Individuare risorse per sostenere il Centro sarà compito nostro insieme all’Amministrazione trovando  bandi ad hoc, fondazioni vicini al territorio, donazioni privati. Ci attiveremo dal punto di vista pratico per intercettare tutti i fondi per avere quanti più mezzi possibili anche dal punto di vista economico per la ricerca».

A seguire, a cura del progetto in collaborazione con Sibillini Romantici di Unicam, si porrà l’accento sulla presenza di Piceni, Templari e Farfensi ad Amandola. «Tra i nostri obiettivi c’è la divulgazione del patrimonio storico artistico per locali e turisti con la creazione di tour virtuali.
Il prodotto finale saranno reel o video che uniscono luoghi e reperti, grazie ad un impegno di circa sei mesi dell’Università di Camerino con delle eccellenze come Gaia Pignotti e Alessandro Delpriori per riunire e fare il punto su Piceni, Farfensi e appunto Templari proprio ad Amandola Montedinove e Rotella, unite da questo filo conduttore storico. Sulle tematiche ci saranno relazioni specifiche per ogni Comune (presentate a Montedinove l’1 febbraio e a Rotella il 9 febbraio, ndr) e nel caso di Amandola andrà comunicata con grande risalto la presenza del Dinos, reperto che vogliamo far conoscere con produzioni digitali anche per incontrare l’interesse dei più giovani. Già domani e negli altri appuntamenti avremo i primi dati scientifici da cui partire per la divulgazione».


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