di Matteo Achilli
Questa mattina, come ogni 27 gennaio, si è celebrata la Giornata della Memoria in onore delle vittime della seconda guerra mondiale. Il Prefetto di Fermo Edoardo D’Alascio si è recato a Servigliano, dove oltre a far visita all’ex campo di prigionia e alla Casa della Memoria, ha avuto l’onore di premiare con le Medaglie d’Onore concesse, con decreto del Presidente della Repubblica, alla memoria di tre cittadini della provincia di Fermo che furono Internati Militari Italiani. Del riconoscimento sono state insignite le famiglie di Sesto Ramadori, Armando Luzi e Fiore Mancini. Tre uomini sopravvissuti alla terribile esperienza della deportazione nel periodo compreso tra l’8 dicembre 1943 e la fine della Seconda Guerra Mondiale.
La giornata, alla quale erano presenti gran parte delle autorità civili e militari della provincia, oltre ad alcuni studenti del Liceo Artistico “Cantalamessa” di Macerata e della Scuola media Collodi di Montappone, si è aperta con il saluto del sindaco di Servigliano Marco Rotoni:
«Per noi oggi è una giornata emozionante e di orgoglio per la comunità. Tutte le istituzioni sono qui, cercando insieme di costruire una coscienza di comunità. Servigliano vuole essere uno spazio di condivisione, che possa condizionare positivamente la crescita di ciascuno di noi – le parole del primo cittadino – oggi abbiamo anche la possibilità di avere vicino a noi, da un punto di vista emotivo, quelli che sono stati i comportamenti etici di coloro che ci hanno preceduto. Mai come oggi è importante essere vicini e condividere principi, valori e comportamenti quotidiani, ciascuno nel proprio ruolo».
Dopo un accenno storico da parte di Paolo Giunta La Spada, presidente dell’associazione Casa della Memoria, la parola è passata al Prefetto Edoardo D’Alascio, che nel suo intervento ha voluto onorare anche la memoria di suo nonno, che come altri in quel periodo, venne internato nei campi di prigionia: «Ho voluto fortemente che questa Giornata della Memoria si tenesse a Servigliano, un luogo in cui la memoria è presente quotidianamente, non soltanto il 27 gennaio. Mi sento di dire ai ragazzi, di avere davanti a loro sempre i valori fondanti della nostra costituzione come la libertà, la democrazia e la pari dignità delle persone, come recita l’articolo 2 – conclude il Prefetto – la memoria serve per essere praticata ogni giorno, da noi che rappresentiamo le istituzioni, ma anche dai cittadini e da voi ragazzi, che dovete rispettarvi a vicenda. Non cedete alle forme di sopraffazione, ma siate liberi di esprimere la vostra personalità, nessuno deve essere schiavo di altro».
Dopo le premiazioni, le scolaresche ed i presenti, insieme ai volontari dell’associazione Casa della Memoria, hanno potuto visitare l’omonimo museo e il parco della pace, sorte al posto dell’ex campo di prigionia smantellato intorno agli anni settanta.
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