Sarà decisivo l’incontro al Mimit con la Beko, il 30 gennaio: sul piatto, la sorte dello stabilimento di Comunanza.
All’atteso appuntamento parteciperà tutta la Rsu del sito piceno, affiancata dalle segreterie provinciali dei sindacati rappresentati, ma anche le istituzioni- tra cui il sindaco di Comunanza Domenico Sacconi – ed i lavoratori, decisi a difendere i posti di lavoro che sostengono l’economia dell’intera area montana picena e fermana. Due i pullman in partenza dal territorio.
Univoca la richiesta: il ritiro del piano industriale che – come è stato presentato lo scorso novembre e confermato poche settimane dopo, durante le quali si sono susseguite manifestazioni di protesta e incontri pubblici – lascia ben poche speranze al territorio.
«Le conseguenze economiche ed occupazionali sui lavoratori e famiglie e sul vasto indotto territoriale produttivo e commerciale sarebbero terribili e non riassorbibili», dichiara Francesco Armandi, segretario provinciale Ugl Metalmeccanici, sigla che sarà rappresentata da Fabio Capolongo, Maurizio Vitali (Rsu) e Giuseppe Marucci per la segreteria.
«Dobbiamo ricordare – continua Armandi – le radici profonde dell’ insediamento della ex Merloni a Comunanza e lo shock che la chiusura dello stabilimento con i suoi 320 lavoratori provocherebbe, polverizzando l’ intero tessuto economico connettivo che gli è cresciuto intorno.
La partita che si gioca a Roma con la multinazionale è certamente difficile perché tutti gli argomenti giusti e razionali che noi possiamo proporre rischiano di naufragare in una volontà avversa che cosi ha deciso e così vuole fare.
Però nel panorama della globalizzazione molte cose sono radicalmente cambiate e molti strumenti sono in possesso dei vari stati, con potere di interdizione e di scelta.
La mobilitazione dei lavoratori il fronte comune territoriale e istituzionale ci dicono che la partita e ancora aperta».
Non è molto fiducioso Paolo Marini, Rsu della Fiom Cgil: «In questo periodo ci sono state diverse interlocuzioni, ma non abbiamo avuto percezione di passi indietro da parte dell’azienda.
Noi andremo a Roma per portare la vice dei lavoratori che sono indignati: è paradossale chiudere l’unico stabilimento italiano dove non solo non c’è cassa integrazione, ma sono stati presi diversi interinali».
Raffaele Bartomioli, ex Rsu di Comunanza e segretario provinciale Uilm: «Ci sono tanta attesa e aspettative per l’incontro di giovedì. Lo riteniamo decisivo. Chiederemo a gran voce il ritiro del piano industriale e quindi della chiusura degli stabilimenti.
Giovedì, sotto la sede del Ministero, ci sarà anche un presidio dei lavoratori Beko di tutta Italia, tra cui noi».
m.n.g.
Beko, bandiere diverse ma una sola voce: «Lo stabilimento di Comunanza non si tocca»
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati