Smerillo apre le sue porte alla bellezza e al mondo. Sabato scorso, nella sala degli artisti si è assistito ad un viaggio emozionante di due ore tra Europa, America latina e Africa. Il fotoreporter Giovanni Marrozzini, grazie all’iniziativa organizzata dal Comune di Smerillo in collaborazione con Italea Marche, ha ammaliato il pubblico con racconti di vita quotidiana, ma anche paura, miti, sogni e soprattutto migrazioni presentando il suo lavoro, forse uno tra i più belli, Echi.
L’introduzione iniziale è stata fatta da Arianna Censori, la genealogista di Italea Marche con una panoramica sul Progetto “Il turismo delle radici”, sull’attività di sensibilizzazione delle comunità locali e su questa particolare tipologia di turista, il viaggiatore delle radici che desidera conoscere le sue origini e risvegliare il senso di appartenenza lasciato dormiente.
Il pomeriggio si è rivelato come una chiacchierata tra due amici, Arianna e Giovanni, che guardano in profondità e non hanno bisogno di mentirsi. Si percepisce fin da subito la voglia di comprendere un lavoro di questo tipo e la curiosità del pubblico interessato.
Inizialmente il fotografo Giovanni Marrozzini ha catturato l’attenzione dei presenti con il reportage fotografico ‘Gran via’ fatto ad Asunción Paraguay 2011 con ‘los niños de la calle’, i bambini di strada, denunciando le condizioni di grave disagio sociale, per poi tornare in Italia, in Trentino con ‘Ti canto a me Val di Fiemme’ nella meravigliosa Comunità di Fiemme dove il mito e il rito del legno da sempre scandiscono il tempo. E ancora in Amazzonia con “Viaggio sul Fiume Mondo”, una storia raccontata a quattro mani con lo scrittore Angelo Ferracuti navigando il Rio delle Amazzoni tra i popoli indigeni del Brasile, della Colombia e dell’Ecuador. Un reportage documentaristico da un lato, un viaggio mitologico dall’altro sulla nave chiamata Amalassunta, un’imbarcazione donata all’associazione Piccolo Nazareno e ai ragazzi di strada per diventare una scuola galleggiante e una biblioteca itinerante.
Nell’ora seguente ci si è allontanati dalle tematiche sociali attuali per abbracciare il tema dell’emigrazione marchigiana fine Ottocento, inizi Novecento, in Argentina, presentando il progetto Echi.
«Solo chi ci è stato può capire e comprendere il mio amore per l’Argentina e per questa gente» sottolinea Marrozzini.
Un viaggio introspettivo tra le parole degli intervistati che racconta la loro vita, il senso di appartenenza nella sua concezione più profonda, la nostalgia di chi ha lasciato la propria terra lottando contro i mulini a vento e con una lingua incomprensibile. Ed è cosi che la narrazione si trasforma in viaggio sentimentale ed il sogno diventa realtà.
Nella conclusione, il sindaco Tonino Severini, visibilmente entusiasta per le immagini artisticamente immortalate e per l’emozionante narrazione del fotografo, ha invitato i presenti a riflettere sul tema della migrazione e sull’importanza di momenti come questo dove il dialogo e la condivisione sono opportunità di crescita. Il primo cittadino ha anche ricordato che non si può dimenticare cosa hanno fatto i nostri antenati perché in quel partire c’è un atto di coraggio che ha tenuto alto il nome dell’Italia all’estero.
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