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La riscoperta del benessere in famiglia al centro dell’incontro con Aceti organizzato dall’Avis

ALTIDONA -il presidente dell’Avis comunale di Altidona  Antonio Smiriglia. «L’Avis, da sempre impegnata nella promozione del benessere in tutte le sue declinazioni, quest’anno ha  voluto sottolineare l’importanza del benessere in famiglia. Siamo di fronte ad una società complessa che mette su piazza e sullo stesso piano molteplici valori che nello stesso tempo non riesce ad educare per mancanza di strumenti e riferimenti unitari. Stiamo assistendo ad un cambiamento epocale al quale non siamo preparati. In questa situazione si fa strada la cultura dell’indifferenza. La mancanza di interesse e  l’immobilismo sta soppiantando la cultura del “darsi da fare e del mettersi al servizio”. Occorre una presa di coscienza di questa situazione per far sì che l’immobilismo e l’indifferenza non prenda il posto del “fare per essere cittadini attivi al servizio della comunità».

Si è svolto ieri ad Altidona un incontro con il dott. Ezio Aceti, psicopedagogista dell’età evolutiva, nell’ambito di un evento organizzato dall’Avis comunale proprio di Altidona in collaborazione con il comune di Altidona e l’Isc Pagani.  Al mattino il dott. Aceti ha incontrato i ragazzi delle terze medie di tutto l’istituto comprensivo Pagani. 

«Il tema dell’incontro è stato “La conquista della libertà”. Col suo fare coinvolgente e appassionato – fanno sapere proprio dall’Avis – Aceti ha conquistato l’attenzione dei ragazzi i quali hanno riflettuto sull’importanza di vivere la propria adolescenza come affermazione del “se” senza tralasciare l’aspetto intellettivo per non farsi travolgere esclusivamente dalle emozioni e dal senso di appartenenza al gruppo dei pari».  

Nel pomeriggio l’attenzione è stata rivolta ai docenti dell’Isc. Il tema dell’incontro è stato “La relazione  pedagogicamente corretta”.  

«Il dibattito si è incentrato sul cambiamento dei valori e dei modi di pensare dei ragazzi i quali nell’ultimo decennio sono mutati profondamente al cambiare della tecnologia e degli stimoli offerti. Aceti – raccontano dall’Avis – ha sottolineato l’arretratezza della pedagogia scolastica la quale adotta ancora metodologie vetuste, appartenute ormai alle generazioni passate. Oggi assistiamo ad un cambiamento repentino e radicale della  società al quale non siamo preparati e che ci ha colto di sorpresa. Occorre quindi rimodulare l’approccio  con i ragazzi risintonizzandosi con le loro nuove “Caratteristiche evolutive”. La giornata si è conclusa in serata con l’incontro con le famiglie. Il tema dell’incontro è stato “ La bellezza dell’educare” . Anche in serata la passione e la capacità di coinvolgere di Aceti ha conquistato la platea la quale si è dimostrata molto interessata e attiva. Si è parlato delle varie fasi di crescita intellettiva ed emozionale dei giovani dalla nascita all’età adolescenziale. Il focus della serata è stato il ruolo dei genitori nelle fasi evolutive dei ragazzi. La famiglia ha un ruolo fondamentale nella crescita del bambino il quale, nei primi anni di vita, ha bisogno  della figura materna ma dopo deve entrare in gioco il padre. Aceti ha sottolineato la mancanza della figura maschile quale riferimento per l’affermazione del “Se” e  dell’autonomia dei ragazzi».  

«L’Avis, da sempre impegnata nella promozione del benessere in tutte le sue declinazioni, quest’anno – dice il presidente dell’Avis comunale di Altidona, Antonio Smiriglia – ha  voluto sottolineare l’importanza del benessere in famiglia. Siamo di fronte ad una società complessa che mette su piazza e sullo stesso piano molteplici valori che nello stesso tempo non riesce ad educare per mancanza di strumenti e riferimenti unitari. Stiamo assistendo ad un cambiamento epocale al quale non siamo preparati. In questa situazione si fa strada la cultura dell’indifferenza. La mancanza di interesse e  l’immobilismo sta soppiantando la cultura del “darsi da fare e del mettersi al servizio”. Occorre una presa di coscienza di questa situazione per far sì che l’immobilismo e l’indifferenza non prenda il posto del “fare per essere cittadini attivi al servizio della comunità”».


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