facebook twitter rss

Bagarre sulla Link University: «Solo privatizzazione, non risolverà nulla» «Evitiamo che gli studenti vadano in Albania»

CASO - Continuano le polemiche sul parere positivo della Regione allo sbarco dell'università privata. Da una parte il centrosinistra che critica la scelta, dall'altra l'assessore alla Sanità Saltamartini che la difende. Macerata Bene Comune chiama in causa anche il sindaco Parcaroli: «Che dice visto che un corso è previsto in città?»

link-university

Il prossimo arrivo della Link University nelle Marche e a Macerata continua ad infiammare la polemica politica. Il sì della Regione allo sbarco dell’università privata nella nostra regione, con un corso di laurea in Odontoiatria e protesi dentaria Macerata e due corsi gemelli di Medicina e chirurgia Ascoli e Fano ha generato non poche perplessità tra gli addetti ai lavori e non solo. I primi a dirsi contrari erano già stati i quattro rettori delle Marche in un incontro con il governatore Acquaroli prima che venisse rilasciato l’ok. «Personalmente, come ho detto al presidente – aveva spiegato già sabato il rettore Unimc John McCourt – dubito che l’arrivo di un’università privata possa risolvere i noti problemi della medicina e le carenze di personale (…)». Ma anche le forze politiche di centrosinistra avevano espresso tutta la loro contrarietà all’operazione, accusando la giunta regionale di voler favorire il privato e indebolire gli atenei pubblici.

stefania-monteverde

Stefania Monteverde

Soprattutto a Macerata, culla di Unimc, i dubbi sull’operazione sono molti. E dall’opposizione chiamano in causa anche il sindaco Sandro Parcaroli. «Non ci convince per niente questa scelta di Acquaroli e Saltamartini, anzi ci preoccupa tanto quello che è chiarissimo: la voglia di privatizzazione dei governi delle destre che mira a indebolire il sistema pubblico accessibile a tutti – dice Macerata Bene in Comune, capitanata in Consiglio dall’ex vicesindaca Stefania Monteverde – Perché la Regione Marche dà parere positivo alla Link University, una università privata, per realizzare corsi di laurea magistrale in Medicina Chirurgia e Odontoiatria nella nostra regione? Perché invece non sostiene la ricerca delle quattro università pubbliche marchigiane, di cui la prestigiosa facoltà di medicina? Perché non tiene conto del parere contrario dei rettori delle università marchigiane? Perché privatizzare la ricerca e la formazione? Altre regioni hanno saputo dire di no. Perché non la Regione Marche? Che dice il sindaco Parcaroli visto che un corso di laurea è previsto a Macerata? È questa la formazione che vogliamo per i nostri giovani e futuri medici? Tante domande e tanta preoccupazione per la miopia di questa classe politica che ci governa».

PD_PianoPerMacerata_FF-11-325x216

Alessia Morani

«Ho letto i post entusiasti degli onorevoli Carloni (Lega) e Castelli (Fdi) sull’arrivo nelle Marche di una università privata, la Link Campus, di proprietà di Francesco Polidori già proprietario del Cepu e dell’università telematica e-Campus – rincara la dem Alessia Morani, già deputata e sottosegretario – Il giubilo deriverebbe dal fatto che i corsi in Medicina e Chirurgia offerti dalla Link permetterebbero ai giovani marchigiani di rimanere a studiare vicino casa e non dovrebbero, perciò, andare in altre regioni. I due onorevoli forse non sanno che il problema oggi non è di avere più posti a Medicina e Chirurgia, già aumentati negli anni scorsi, ma di rendere attrattive le specialità carenti: una borsa su tre di specializzazione va deserta e tra i corsisti in medicina generale rimangono vuoti il 15% dei posti. Questo è il vero problema».

Gioia-Santarelli

Gioia Santarelli, segretaria regionale Sinistra Italiana

«È una scelta miope e sbagliata, che mette in ulteriore difficoltà le quattro università pubbliche marchigiane e che non risolverà gli enormi problemi che, già oggi, affliggono il nostro sistema sanitario regionale; rischiando, anzi, di peggiorarne la qualità sostiene Sinistra Italiana – Del resto, questa scelta, presa dalla Giunta, è l’ennesimo esempio della strategia politica della destra, che calpesta i servizi pubblici ed apre praterie e mercati ai privati. Con una mano, il governo nazionale taglia il fondo di finanziamento ordinario agli atenei pubblici e non investe risorse adeguate nel rinnovo dei contratti pubblici, per restituire alle lavoratrici ed ai lavoratori la parte di salari e stipendi persa a causa dell’inflazione; con l’altra mano autorizza l’avvio di corsi di laurea privati. Auspichiamo che le opposizioni si uniscano, sia nelle istituzioni che nella società, per contrastare questa pessima scelta».

fabiola-caprari

L’anconetana Fabiola Caprari

«Questa scelta, a nostro avviso, potrebbe compromettere ulteriormente il sistema universitario pubblico delle Marche e solleva dubbi sulla capacità della Giunta regionale, ma anche del Governo nazionale, di affrontare le reali sfide del settore sanitario – dice la coordinatrice regionale di Italia Viva Fabiola CaprariLa domanda che ci poniamo è semplice: perché la Regione Marche non investe nelle proprie università pubbliche, che rappresentano una risorsa fondamentale per il territorio, e piuttosto favorisce l’espansione di un ateneo privato il cui passato ha suscitato più di una preoccupazione? L’entusiasmo della Giunta Acquaroli per questa nuova iniziativa appare, a nostro avviso, scollegato dalla realtà del settore sanitario. Ci opponiamo fermamente a questa decisione e chiediamo alla Giunta Acquaroli di rivedere il suo approccio. Le università pubbliche delle Marche sono una risorsa preziosa, e non possiamo permetterci di indebolirle ulteriormente per favorire atenei privati».

Saltamartini_AST_Diabetologia_FF-10-325x217

Filippo Saltamartini, assessore regionale alla sanità

A difendere la scelta è invece l’assessore regionale alla Sanità, in quota Lega, Filippo Saltamartini con un lungo post su Facebook. Il numero due della giunta regionale, prima dà la colpa al Pd per la situazione in cui versa la sanità e per le critiche avanzate al progetto, e poi spiega perché ritiene che quella della Link University sia un’opportunità che non poteva non essere colta. «E’ bene precisare subito che i corsi di Medicina e quello di Odontoiatria a Macerata – ha sottolineato Saltamartini – sono tassativamente strutturati con lezioni frontali, con docenti provenienti dal settore statale, con obbligo di presenza da parte degli studenti. Stesse forme e stesse modalità di formazione e di qualità del pubblico». Ecco poi i motivi per cui pensa ci sia l’interessa pubblico nel parere positivo all’università privata: «La necessità di formare più medici nelle Marche per le esigenze del servizio pubblico e privato; l’opportunità per tanti studenti e famiglie ad avere corsi di prossimità ad Ascoli, Macerata e Fano, costretti a formarsi spesso fuori regione e tantissimi in Albania, Spagna, Bulgaria; l’opportunità per tanti ricercatori e professori associati di veder ampliata la platea della docenza e infrenare il triste fenomeno della migrazione all’estero (25.000 medici italiani lavorano in Svizzera, Germania, Francia e Regno Unito); l’opportunità di avviare con gli ospedali pubblici di Ascoli, Macerata, Pesaro-Fano rapporti di collaborazione e ricerca applicata e nuove cliniche universitarie; allargare la formazione strategica universitaria nella qualità della vita e della longevità».

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti