di Maikol Di Stefano
Sparo o non sparo, l’attenzione sul problema sicurezza a Porto Sant’Elpidio, non andrebbe di certo spostata. Una settimana critica, quella appena archiviata, per il comune elpidiense sotto il punto di vista della sicurezza urbana. Punto che sta diventando vero e proprio cruccio dell’amministrazione Ciarpella. Ma in generale il nodo sicurezza non deve in alcun modo far abbassare la guardia anche ad altre amministrazioni della costa fermana, da Porto San Giorgio a Fermo con la sua Lido Tre Archi.
Ma tornando a Porto Sant’Elpidio, la cronaca quotidiana, infatti, sta ponendo l’accento e l’attenzione sugli episodi di criminalità e la pazienza di residenti e commercianti si vede messa a durissima prova. La giornata di domenica è stata il day after del controverso episodio che si è consumato per le vie del centro, lungo il borgo marinaro. Una storia che proprio noi di Cronache Fermane vi abbiamo raccontato (clicca qui) e che è stata al centro del dibattito politico e cittadino.
La controversia: sabato sera dopo la mezzanotte, un uomo di origini nordafricane, ha iniziato ad inveire lungo via Annibal Caro. L’uomo in forte stato di alterazione psicofisica ha preso di mira le auto parcheggiate, portoni di abitazioni e attività commerciali. Il tutto è avvenuto sotto gli occhi dei residenti che hanno immediatamente chiamato le forze dell’ordine. Sul posto è intervenuta la Polizia di Stato che ha bloccato l’uomo. Nel frattempo per la città è iniziata a circolare la voce che quello stesso individuo fosse implicato in una sparatoria. Il tutto è stato prontamente sconfessato dagli stessi agenti intervenuti; nessun bossolo o proiettile rinvenuto nella zona. Nessuna ferita d’arma da fuoco, ma un’abrasione alla gamba che l’uomo si sarebbe causato rompendo un vetro.
Molto probabile che il giovane, abbia usato un oggetto contundente, forse un martello, ma certamente non un’arma da fuoco. Su questo argomento ovvero sull’avvenuto sparo o meno si è scatenata la bagarre politica; da una parte il consigliere di opposizione Pierpaolo Lattanzi tra i primissimi a lanciare l’allarme, dall’altra il sindaco Massimiliano Ciarpella. Uno scambio di battute social, molto accese, ma che hanno spostato l’attenzione dal centro del discorso: Porto Sant’Elpidio in questo momento è in crisi sul punto di vista della sicurezza. Certamente c’è differenza tra una sparatoria per le vie della città ed un soggetto fuori controllo, ma il susseguirsi degli episodi non può essere comunque vissuto con leggerezza.
L’escalation: la scorsa settimana la città ha vissuto una vera e propria escalation, iniziata a livello cronologico con i furti alle vetture delle vie del centro; proseguita con la tentata effrazione al Coal Vagnoni 2, ripresa dalla telecamere a circuito chiuso. Poi è stato il momento del furto con spaccata, in piena piazza Garibaldi, alla pizzeria Controluce degli chef stellati di Retroscena. L’indomani invece è stata la volta del primo episodio di danneggiamento alle vetture posteggiate. Lungo la statale Adriatica, una persona in stato di alterazione ha colpito ripetutamente le macchine in sosta. Solo l’intervento di un cittadino ha fatto in modo che quella persona si allontanasse. Arrivando così a sabato con l’episodio della presunta sparatoria così come di un inseguimento partito da Lido Tre Archi, consumato sul territorio elpidiense e concluso a Civitanova Marche. Il tutto senza dimenticare l’aggressione a Marco Trobbiani davanti le porte del proprio bar o l’omicidio consumatosi la scorsa estate in piena piazza. Una serie di episodi che sta portando allo stremo i tanti residenti. «Siamo preoccupati di quanto sta accadendo, ogni sera sotto le nostre case assistiamo a strani giri». Un pensiero condiviso anche dai commercianti. «Speriamo che ci sia presto un intervento concreto, perché la situazione è divenuta insostenibile».
La situazione: nel frattempo ad essere preoccupante è la trasformazione del centro città di Porto Sant’Elpidio in una vera e propria piazza di spaccio. Un via vai continuo di monopattini e biciclette, macchine che sostano e ripartano sotto alcune abitazioni. Una situazione divenuta nota a tutte le parti in gioco: cittadini, politica e forze dell’ordine. Un problema che in questo momento sembra essere difficilmente arginabile. Spesso a gestire tale traffico sono cittadini residenti in realtà a Lido Tre Archi, ma che spostano la propria “attività” sul territorio elpidiense. Tra loro giovanissimi, spesso appena adolescenti. Su questo sta provando ad intervenire l’amministrazione Ciarpella, non trovando però grandi risultati. La manovra dell’ordinanza anti monopattini, ha portato più al clamore mediatico che al risultato di arginare lo smercio. Da qualche settimana, nel centro città, nei weekend il presidio della vigilanza privata è attivo con la speranza che almeno nelle vie della “movida” elpidiense le cose possano essere messe sotto controllo. Tentativi, ma che spesso poi non trovano supporto dal sistema giuridico. Un insieme di fattori che sembra rendere non arginabile la piega preoccupante e quotidiana che sta mettendo sotto la lente d’ingrandimento la città elpidiense.
Il plauso alle forze dell’ordine: «Leggendo le notizie delle ultime ore non si può che esprimere gratitudine ai carabinieri ed ai poliziotti per l’impegno continuo, anche rischioso che mettono in campo, come le pattuglie che hanno inseguito la notte scorsa due nordafricani su un’auto senza assicurazione, in fuga dalla costa fermana a quella civitanovese, attraversando anche Porto Sant’Elpidio. O militari, poliziotti e agenti della nostra polizia locale che ogni giorno fermano e allontanano soggetti molesti e pericolosi, che però ripetutamente violano i provvedimenti». È stato il primo cittadino Massimiliano Ciarpella, sui propri canali social a ringraziare l’operato svolto dalle forze di sicurezza sul territorio elpidiense nei giorni appena passato. «Allo stesso modo ringrazio le Forze dell’Ordine, intervenute l’altra notte, tempestivamente, per fermare un balordo, cittadino straniero, che ha generato una situazione di allarme in città. Per fortuna non una sparatoria, come qualcuno ha prontamente pensato bene di denunciare, ma un episodio di violenza grave e intollerabile che ha provocato danni a due vetture e a una vetrina. Siamo tutti uniti per contrastare i disagi causati da queste persone che di integrazione e disciplina non ne vogliono sapere. È una battaglia che deve essere accompagnata anche a strumenti normativi per garantire pene certe, rigorose ed esemplari per chi delinque. Siamo tutti uniti per sradicare queste presenze, anche se quotidianamente dobbiamo fare i conti con risorse e strumenti normativi limitati».
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