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«Escalation criminale nel Fermano, Governo e Regione assenti» Cesetti snocciola dati e chiede un incontro al prefetto

IL CONSIGLIERE regionale Pd: «I dati elaborati dallo stesso Ministero dell’Interno, che vedono Fermo scalare posizioni nella classifica delle province meno sicure (58esima posizione nel 2024). Così come le statistiche sui fenomeni criminali relative al primo semestre dello stesso anno, che fanno registrare l’ennesima impennata di reati denunciati, ben 5110, numero che ci avvicina pericolosamente a realtà come Napoli, Palermo, Messina e Vibo Valentia per il numero dei delitti commessi ogni centomila abitanti»

Fabrizio Cesetti

«Ho deciso di chiedere ufficialmente un appuntamento al prefetto di Fermo perché voglio capire come mai, a fronte dell’inquietante escalation criminale che sta travolgendo la costa del nostro territorio, il governo nazionale continui a ignorare gli impegni approvati su mia proposta dal consiglio regionale, sempre all’unanimità. Parlo del presidio fisso di polizia a Lido Tre Archi, divenuto una vera e propria terra di nessuno in mano a una minoranza di delinquenti, del potenziamento degli organici delle forze dell’ordine, del progetto sperimentale per il controllo permanente del territorio nei Comuni di Fermo, Civitanova Marche e Porto Sant’Elpidio, e della costruzione di un protocollo per la sicurezza integrata tra le Prefettura di Fermo e Macerata e i Comuni di Fermo e Civitanova Marche. Non è possibile che il Ministero dell’Interno, la Regione Marche e i Comuni interessati si ostinino a ignorare una situazione ormai largamente fuori controllo. Le belle parole di ringraziamento e solidarietà al personale della polizia e dei carabinieri non hanno alcun valore se da parte delle istituzioni manca la volontà politica di risolvere i problemi. Anzi, rischiano di avere addirittura il sapore della presa in giro».

A dirlo è il consigliere regionale del Partito Democratico Fabrizio Cesetti, che contestualmente annuncia il deposito di una formale richiesta al presidente della Regione Marche di un suo diretto intervento nei confronti del ministro Piantedosi, al fine di ottenere i provvedimenti approvati dal consiglio regionale.

«Questo è l’ultimo atto che presenterò – afferma Cesetti – perché mi sono reso conto che né da parte del presidente né da parte dell’assessore Saltamartini c’è la volontà, o forse la capacità, di farsi ascoltare dal governo Meloni, alla faccia della tanto sbandierata filiera istituzionale. Temo che ancora una volta la giunta regionale rinnoverà solo le sue promesse, garantirà che farà tutto il possibile per ottenere più personale delle forze dell’ordine, ma poi la situazione resterà identica a quella attuale, in cui la criminalità continua a crescere e prosperare. Questo, d’altra parte, è il cliché che si ripete dal 2020 con la destra al governo delle Marche. Lo dimostrano« i dati elaborati dallo stesso Ministero dell’Interno, che vedono Fermo scalare posizioni nella classifica delle province meno sicure (58esima posizione nel 2024). Così come le statistiche sui fenomeni criminali relative al primo semestre dello stesso anno, che fanno registrare l’ennesima impennata di reati denunciati, ben 5110, numero che ci avvicina pericolosamente a realtà come Napoli, Palermo, Messina e Vibo Valentia per il numero dei delitti commessi ogni centomila abitanti. La questione della sicurezza dei cittadini – conclude Cesetti – del loro diritto a vivere tranquillamente, spostarsi per le città, uscire la sera per incontrarsi, è un bene comune non negoziabile. Di più, è il presupposto su cui si fonda ogni comunità fortemente coesa e solidale».



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