Sentenza su diritto mensa e buoni pasto, l’Ast pronta al ricorso in appello
FERMO - Dall'azienda sanitaria fermana: «Contestualmente non si può non constatare il fatto che si sia arrivati al contenzioso con un'unica sigla sindacale mentre con altre è in corso una proficua e costruttiva interlocuzione che potrebbe portare, in tempi brevi, a un accordo produttivo nell'interesse dei lavoratori e dell'azienda che vede nei dipendenti, tutti, una componente preziosa, fondamentale e da tutelare. Con ogni probabilità l'iter giudiziario, invece, comporterà una dilazione dei tempi nella risoluzione della vicenda per i dipendenti ricorrenti, non imputabile all'Azienda»
Rivolgersi al Tribunale per far valere le proprie ragioni è un diritto insindacabile, inalienabile e garantito dalla Legge. Lo è per i lavoratori così come per i datori di lavoro. Lo è stato per i lavoratori Ast e lo sarà per l’azienda sanitaria fermana nel ricorrere in Appello. Il riferimento è al contenzioso, incardinato da una unica sigla sindacale, in merito al pagamento per il riconoscimento del diritto alla mensa o buoni pasto sostitutivi, «e il cui esito è stato annunciato da un esponente della stessa sigla sindacale». E’ quanto si legge in una nota stampa dell’azienda sanitaria fermana. Il riferimento è al comunicato stampa di Giuseppe Donati, della Cisl.
« Al netto dell’iter giudiziario che avrà il suo corso, l’Ast Fermo, nel rispetto della decisione del giudice, comunica che ricorrerà comunque in Appello ravvisando una non corrispondenza dei risarcimenti dovuti rispetto ai conteggi dell’Azienda, sulla base dei suoi regolamenti, e a verifiche contabili».
«L’appello – spiegano dall’Ast Fermo – è doveroso anche per non incorrere in eventuali danni erariali con richiamo alla Corte dei Conti, il tutto nel pieno interesse pubblico e sulla base dei principi di correttezza e trasparenza che la Pubblica Amministrazione è tenuta a rispettare.
Contestualmente non si può non constatare il fatto che si sia arrivati al contenzioso con un’unica sigla sindacale mentre con altre è in corso una proficua e costruttiva interlocuzione che potrebbe portare, in tempi brevi, a un accordo produttivo nell’interesse dei lavoratori e dell’azienda che vede nei dipendenti, tutti, una componente preziosa, fondamentale e da tutelare. Con ogni probabilità l’iter giudiziario, invece, comporterà una dilazione dei tempi nella risoluzione della vicenda per i dipendenti ricorrenti, non imputabile all’Azienda. Gli accordi transattivi rappresentano, come da norma, un primo approccio importante nelle relazioni tra dipendenti e datori di lavoro, che spesso garantiscono, nelle controversie, tempi di risoluzione rapidi e vantaggiosi per le parti in causa e scongiurano per i dipendenti il soccombere in sede giudiziale, come avvenuto ad esempio nei giorni scorsi nel ricorso sul demansionamento di autisti, promosso dalla stessa sigla sindacale in questione, con la parte ricorrente condannata a pagare anche le spese legali».