di Alessandro Luzi
Travolge l’amico con l’auto e l’impatto è fatale: oggi alla Corte d’Assise a Macerata si è aperto il processo con rito immediato per Silvano Asuni, 56 anni di Monterubbiano. Nel tragico incidente della notte tra il 17 e il 18 maggio ha perso la vita Giampiero Larivera, 54 anni di Pedaso. L’imputato è accusato di omicidio, tentato omicidio e lesioni, di non aver prestato l’obbligo di fermarsi e di prestare assistenza ai feriti, del rifiuto di sottoporsi all’alcol test e al test antidroga. Nell’udienza di oggi è stata citata l’assicurazione ai fini del risarcimento danni. La famiglia di Larivera con la Giesse risarcimento danni, si è costituita parte civile con l’avv. Matteo Restuccia, insieme a un ragazzo che quella sera il 56enne avrebbe tentato di investire (prognosi 30 giorni), tutelato dall’avvocato Francesco De Minicis. Oggi si è costituito parte civile anche l’altro giovane che l’imputato avrebbe provato a travolgere (prognosi 7 giorni), assistito dal legale Marco Gradassi. L’imputato è difeso dall’avvocato Isabella Capriglia. La Corte d’Assise ha rinviato l’udienza al 17 aprile per l’apertura dell’istruttoria.
«Oggi ci siamo riportati alla richiesta di citare il responsabile civile depositata: in questo caso è l’assicurazione del veicolo perché i reati contestati all’imputato sono stati commessi durante la circolazione stradale – è il commento a margine dell’udienza dell’avvocato Restuccia -. la giurisprudenza della Corte di giustizia dell’Unione europea e dalla Corte di Cassazione non ravvede la distinzione tra fatto colposo e doloso e tende a dare la copertura assicurativa anche per fatti dolosi. Abbiamo altresì partecipato attivamente alle fasi di indagine insieme alla Procura per gli accertamenti che sono stati fatti sia con la ricostruzione cinematica del fatto, sia con gli accertamenti medico legali con nostri consulenti. Abbiamo una buona e ragionevole fiducia che nel corso del dibattimento si giunga presto ad accertare i risultati raggiunti in fase di indagine. La Corte ha già autorizzato per la prossima udienza del 17 aprile la visione dei video che ricostruiscono gli eventi accaduti. A parlare è anche il legale Marco Gradassi: «Ci aspettiamo che la giustizia faccia il proprio corso. Oggi c’è stata la costituzione di parte civile del mio assistito. Le altre parti erano già costituite. L’udienza è stata rinviata al 17 aprile per ascoltare le parti offese ed i sei testi della Procura. Ci auguriamo che si faccia giustizia per questa vicenda».
Secondo l’accusa, sostenuta dal pm Alessandro Pazzaglia, nella notte tra il 17 e il 18 maggio, per tre volte Asuni avrebbe voluto investire un ragazzo con cui sarebbe nato un diverbio per futili motivi al bar “Settimo Cielo” a Pedaso. Un tentativo sarebbe avvenuto davanti al locale, gli altri due nei pressi del giardino “Ragazzopoli”. Il giovane, grazie alla prontezza di riflessi, sarebbe riuscito a evitare l’auto del 54enne ma avrebbe travolto Larivera in quanto si trovava sulla traiettoria. Durante i tentativi di investimento, sarebbe rimasto ferito un altro ragazzo con cui Asuni avrebbe discusso poco prima. Nell’udienza di convalida del 20 maggio, davanti al giudice il 56enne ha dato la sua versione dei fatti. Ha raccontato che lui e i suoi amici, dopo il litigio si erano allontanati dal bar Settimo Cielo. Con l’auto si erano fermati in via Garibaldi per via dei bisogni fisiologici. Asuni e Larivera sarebbero scesi, invece il terzo amico sarebbe rimasto in macchina. Poi secondo Asuni, i tre sarebbero stati aggrediti dagli stessi ragazzi con cui avrebbero litigato al bar.
Temendo di rimanere vittima di un linciaggio, l’indagato sarebbe tornato in auto e, convito che all’interno vi fosse anche Larivera, sarebbe scappato. Né lui né il suo amico in macchina si sarebbero accorti di aver investito qualcuno. Il mezzo con a bordo i tre uomini ha il lunotto danneggiato in quanto uno dei giovani sarebbe salito sulla parte posteriore. Questa versione è diversa da quella emersa dalle testimonianze da alcuni ragazzi rilasciate durante il Sit (Sommarie informazioni testimoniali), secondo cui avrebbero visto il veicolo di Asuni investire Larivera. Ora sarà il processo a fare luce sulla dinamica dell’incidente e sulle cause del decesso.
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