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Sicurezza, Patacconi (Sap) chiede poliziotti “effettivi” per il Fermano. Aumento reati: «Occhio a come si leggono i dati»

L'ANALISI e le richieste del segretario provinciale del Sindacato Autonomo di Polizia

Alessandro Patacconi (sullo sfondo la Questura di Fermo)

di Alessandro Patacconi *

In merito agli articoli di stampa apparsi sui quotidiani locali nei giorni scorsi, riguardanti lo “stato di salute” della sicurezza fermana, ci sentiamo in dovere di tornare, ancora una volta, a dire la nostra in qualità di appartenenti all’apparato della sicurezza e come “esperti conoscitori” delle svariate problematiche che affliggono donne e uomini in uniforme. Come già in passato più volte ribadito, la Questura di Fermo, sin dalla sua istituzione ha sofferto e soffre tutt’ora di una cronica carenza di organico, seppure, ad oggi, il trend sembrerebbe essersi finalmente invertito. I numeri “nudi e crudi” danno l’impressione che finalmente, dopo tanto tempo, la pianta organica abbia raggiunto i livelli normativi. Tuttavia, esaminando la situazione, ci accorgiamo che essi celano un “inganno”, ovvero nel conteggio totale vengono inclusi almeno una decina di colleghi che, a vario titolo, sono aggregati in maniera permanente in altre città o stanno frequentando lunghi corsi di formazione presso gli Istituti di Istruzione per accedere ad un ruolo superiore (pertanto non è certo che verranno riassegnati a Fermo). Oltre a ciò c’è da ricordare la situazione della Sezione della Polizia Stradale e del Distaccamento di Amandola che sembrano essere stati ormai dimenticati dal nostro Dipartimento (a dicembre sul piano di potenziamento erano previsti 2 agenti oltre il numero attuale ed invece ne è arrivato solamente uno in più)… alla luce di ciò, appoggiamo la richiesta di incremento di personale avanzata dal Consigliere Cesetti, anzi gli chiediamo di unire le forze con tutte le altre forze politiche affinché questo incremento possa concretizzarsi in maniera significativa perché la Polizia di Stato e la salvaguardia della sicurezza dei cittadini non hanno colore politico. Per quanto concerne la proposta di aprire dei posti fissi e di effettuare un controllo del territorio permanente (lo si fa già da molto tempo a Lido Tre Archi…), ricordiamo che nei mesi scorsi, proprio noi avevamo lanciato l’idea di aprire nella nostra provincia una sede del Reparto Prevenzione Crimine (ufficio inesistente in questa regione). Ovviamente in tempi di crisi economica, guerre etc, i problemi fermani sono poca cosa per il Governo centrale.
I problemi della sicurezza non si risolvono con i proclami politici, le campagne elettorali e l’odio per le uniformi (qualcuno è tornato a chiedere il disarmo, i numerini etc etc). Se si vuole un apparato della sicurezza più performante e risultati migliori, bisogna investire. Bisogna stanziare fondi per la formazione, riaprire le scuole chiuse da anni (al solo scopo di risparmiare), equipaggiare il personale con dotazioni tecnologiche adeguate (vedasi il “taser” che, tanto osteggiato da qualcuno, si è rivelato lo strumento principe per salvare vite e salvaguardare l’incolumità di cittadini, delinquenti ed operatori). Ci teniamo infine a dire la nostra sul fatto che il numero dei reati commessi nell’ultimo anno sono aumentati. Questa, a nostro avviso, è una dichiarazione pericolosa e fuorviante se non viene analizzata nel giusto modo. Quello che è aumentato, infatti, è il numero dei reati denunciati, in quanto, se non si viene a conoscenza di un reato, questo non rientra nel conteggio di fine anno e quindi non fa statistica. Se da una parte è vero che l’aumento delle denunce può corrispondere ad un aumento dei reati, è pur vero che quando i cittadini si trovano a dover denunciare un reato subìto, maggiore è la fiducia riposta nell’operato delle Forze dell’Ordine e maggiore sarà l’eventualità che questi si portino in un Ufficio di Polizia per denunciare i fatti reato. Nel concreto crediamo che paragonare il numero dei reati registrati nel Fermano con quelli di realtà ben più grandi e complesse anziché con le altre province marchigiane non restituisca assolutamente la dimensione vera del fenomeno. Dire che siamo ai livelli dei reati di città molto più grandi di tutta la la provincia di Fermo oltre a creare un allarmismo ingiustificato, potrebbe significare due cose diverse ed opposte: la provincia di Fermo, che conta in totale circa 167.000 abitanti, è diventata recentemente tra le più pericolose d’Italia e quindi le città che contano da sole oltre 800.000/900.000 abitanti sono diventate improvvisamente “paradisi terrestre”, oppure i dati vanno letti ed analizzati tenendo ben presenti punti di vista diversi e fattori socio-culturali diversi (chiarendo che la statistica indica grandezze relative a campioni di 100.000 abitanti).
Va quindi sottolineato il grandissimo lavoro fatto dalle donne e dagli uomini della Polizia di Stato ma anche dell’Arma dei Carabinieri e di tutti gli altri Corpi di Polizia fermani che in questi anni, con enorme sacrificio personale e professionale ed operando in un clima spesso “tossico”, hanno alzato di molto il livello della sicurezza in questo territorio, guadagnandosi il rispetto e la fiducia di cittadini ed istituzioni locali. La gente denuncia perché ha fiducia nelle forze dell’ordine fermane. I cittadini devono sapere che la nostra Questura garantisce ogni giorno e in ogni turno di servizio, almeno due “Volanti” (cosa rara in altre provincie simili alla nostra) che “corrono” continuamente per garantire la sicurezza di tutti noi. Tutti gli altri colleghi, compresi tutti i Dirigenti, impegnano il loro tempo anche oltre il dovuto (con straordinari pagati in minima parte) per assicurare attività di indagine, rilascio passaporti, permessi di soggiorno, ordine pubblico ecc.. A noi del Sap, che siamo poliziotti in servizio attivo e l’attività sindacale è un qualcosa che va oltre il nostro lavoro, non piacciono i giochi al massacro che non fanno altro che indebolire l’apparato della sicurezza e colpiscono in prima persona chi, ogni giorno, per uno stipendio dignitoso ma certamente non adeguato ai compiti, rischia la propria vita per garantire la democrazia in questo Paese. Ci teniamo a precisare che “Sap” significa Sindacato Autonomo di Polizia ed è per questo che non ci occupiamo di politica e non appoggiamo nessun politico di questo o quel colore».
* segretario provinciale Sap (Sindacato Autonomo di Polizia)


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