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Contenzioso mensa e buoni pasto, la controreplica di Donati (Cisl) all’Ast

FERMO - Le puntualizzazioni del componente Comitato Reggenza Cisl Fp Marche all'azienda sanitaria sul contenzioso

Giuseppe Donati

Riceviamo dal componente Comitato Reggenza Cisl Fp Marche, Giuseppe Donati, e pubblichiamo

«In merito agli ultimi articoli e comunicati del direttore Ast Roberto Grinta, apparsi negli organi di stampa, solo alla scopo di fare chiarezza e verità, la Cisl Fp fa presente quanto segue.

Rivolgersi al Tribunale per far valere le proprie ragioni, come è stato ben detto dal direttore Ast di Fermo, è un diritto insindacabile. Lo è per tutti quindi anche per i dipendenti della Ast Fermo, che hanno chiesto al Giudice di sanzionare il proprio datore di lavoro per non aver rispettato il loro diritto alla mensa.
Esito: Ast condannata al risarcimento ed anche al pagamento delle spese.

Detto questo, a fronte delle dichiarazioni “roboanti” della Direzione dell’Azienda Sanitaria riportate dalla stampa, inerenti l’ottimo esito per i lavoratori patrocinati da Cisl Fp (non certo per l’Ast), della causa per il riconoscimento del diritto alla mensa in ogni turno di servizio, vista l’intenzione preannunciata dal direttore generale a mezzo stampa, di ricorrere in appello con il rischio per la Ast di dover sborsare altro denaro pubblico, Il nostro Sindacato sta seriamente valutando la possibilità di inoltrare opportuna segnalazione alla Corte dei Conti.

Oltre al fatto ormai assodato infatti, del diritto non pienamente riconosciuto ai dipendenti del buono pasto per ogni turno di servizio, nonostante esso sia stato certificato da diverse sentenze della Corte di Cassazione, chiare e limpide, ci sarebbero altri aspetti che farebbero presagire ad un particolare interesse della Corte dei Conti, ad esempio:

1) l’illegittima predisposizione dei regolamenti, che limitano i diritti dei lavoratori della AST Fermo e dai quali discendono le controversie in atto, ormai numerose;

2) la mancata accettazione delle proposte avanzate in sede stragiudiziale dall’avvocato di parte CISL FP, a cui l’Ast non ha inteso aderire ma di cui non fa menzione nei comunicati.

È opinione della Cisl Fp e del proprio legale, infatti, che il rischio di una responsabilità contabile si sia già consumato da parte della AST. Esso non è per nulla legato a presentare o meno il ricorso in appello, come invece ha voluto far credere il direttore Grinta nel comunicato. Forse questo, se avvenisse, potrebbe costituire un’ulteriore aggravante, visto il diritto consolidato in materia quindi la buona probabilità del rigetto del ricorso.
Va ricordato, che a fronte della proposta di transazione avanzata da Cisl Fp pari al riconoscimento della percentuale di 80% del richiesto dei ricorrenti a seguito di meticolosi conteggi presentati, la parte datoriale ha tergiversato per tutta l’estate scorsa non rispondendo agli inviti del nostro avvocato. Stranamente le condizioni per l’accordo erano le medesime con le quali nel dicembre 2023 l’Azienda fermana chiuse la transazione della prima vertenza Cisl Fp, grazie anche all’intelligente mediazione dell’allora direttore amministrativo (poi trasferitosi alla Ast Pesaro con il ruolo di direttore generale). Passati mesi, dopo aver mai dimostrato interesse a trovare l’accordo e solo a pochi giorni dall’udienza in tribunale, l’avvocato della Ast ha presentato una controproposta di transazione basata su conteggi non condivisibili e con cifre nettamente inferiori a quelle iniziali. Di cosa parla il direttore Grinta?

È senza dubbio un diritto della Ast poter ricorrere in appello alla sentenza ma questa opzione (tale è) non può passare come atto dovuto per evitare eventuali sanzioni della Corte dei Conti per danno erariale. È invece una scelta che comporterebbe rischi di ulteriore condanna ed esborso di denaro pubblico.

Un’altra affermazione quanto meno fuorviante, riportata nel comunicato della direzione, è quella che vorrebbe la Cisl Fp unico Sindacato ad arrivare a giudizio in questo tipo di causa. La verità è che il tema dei buoni pasti sostitutivi è stato oggetto di contenzioso da parte di tutte le organizzazioni sindacali presenti ed anche di singoli o gruppi di lavoratori non appoggiatisi ad alcun Sindacato. È invece vero, diversamente da quanto affermato nel comunicato stampa del Dott. Grinta, che l’Ast di Fermo è già risultata soccombente in altre cause su questo tema ancor prima di mercoledì 5 febbraio. Ciò nonostante continua il suo ostruzionismo al riconoscimento di un sacrosanto diritto dei lavoratori supportato da giurisprudenza più che acclarata.

In ultimo preme correggere il direttore anche sull’affermazione che la Cisl Fp abbia recentemente perso un causa per demansionamento. Quella causa, a cui hanno partecipato due dipendenti tra cui un scritto Cisl Fp, seppur seguita dal bravissimo avvocato Pantaleoni che spesso collabora con il nostro Sindacato, è stata un’iniziativa dei singoli lavoratori. Tra l’altro i dipendenti in questione sono stati costretti per esasperazione a fare causa all’Azienda perché per anni, pur avendo chiesto in ogni modo – loro e lo stesso Legale – spiegazioni del loro status, hanno mai ricevuto una risposta. Non una gran bella figura da parte di un’Azienda Pubblica! Se poi si va ad analizzare le motivazioni del non accoglimento della richiesta dei dipendenti, fossimo la Ast, per un certo verso non saremmo tanto soddisfatti. Questo in un settore quello del servizio trasporti già penalizzato da carenze di personale e automezzi vetusti, non sempre, sembrerebbe, adeguati al materiale trasportato.

La Cisl Fp ha messo e sempre metterà massimo impegno nel rappresentare le giuste e legittime istanze dei dipendenti. Forse il Direttore Grinta avrà creduto o addirittura si sarà illuso, sicuramente in buona fede, che tutti i Sindacati presenti in Ast fossero uguali o simili nei modi e nello stile di svolgere il proprio ruolo. Non è così. La storia della Cisl Fp a Fermo come altrove, parla da sola e basta per connotarla come il Sindacato “ libero” da influenze di qualsiasi tipo. Certamente i propri delegati potrebbero avere vita più facile, sindacalmente parlando, se accettassero di buon grado anche quando non ci sono le condizioni, di appiattirsi su una linea “più morbida” tanto auspicata dalla direzione. Vogliamo essere chiari: questo potrà funzionare con altri soggetti, mai con i rappresentanti Cisl Fp, sempre pronti a collaborare ma non a svendersi. Siamo stati, siamo e vogliamo restare, liberi di lottare per ciò in cui crediamo… lo dice la nostra storia».

Sentenza su diritto mensa e buoni pasto, l’Ast pronta al ricorso in appello

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