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«Sui social insinuazioni e insulti contro di me» Il dirigente comunale Carlo Popolizio si rivolge alla Procura

PORTO SAN GIORGIO - «L’enorme effetto di “cassa di risonanza” delle informazioni pubblicate sul web, spesso a prescindere dalla loro effettiva veridicità, può risultare alquanto pericoloso ogniqualvolta l’oggetto del messaggio diffuso abbia carattere denigratorio ed infamante nei confronti del suo destinatario». Parole dell'avv. Carlo Popolizio, che nella sue veste di dirigente comunale e vicesegretario a Porto San Giorgio, dunque pubblico ufficiale, ha deciso di querelare un uomo del posto a cui ora la Procura della Repubblica di Fermo ha notificato la citazione diretta a giudizio con l’accusa di diffamazione aggravata a mezzo stampa (cioè tramite social e facebook)

Carlo Popolizio

«L’enorme effetto di “cassa di risonanza” delle informazioni pubblicate sul web, spesso a prescindere dalla loro effettiva veridicità, può risultare alquanto pericoloso ogniqualvolta l’oggetto del messaggio diffuso abbia carattere denigratorio ed infamante nei confronti del suo destinatario». Parole dell’avvocato Carlo Popolizio, che nella sue veste di dirigente comunale e vicesegretario a Porto San Giorgio, dunque pubblico ufficiale, ha deciso di querelare un uomo del posto a cui ora la Procura della Repubblica di Fermo ha notificato la citazione diretta a giudizio con l’accusa di diffamazione aggravata a mezzo stampa (cioè tramite social e Facebook) «con recidiva specifica reiterata infra-quinquennale» chiarisce ancora Popolizio.

Popolizio si è rivolto alla magistratura fermana dopo «anni di inqualificabili insinuazioni e diffamazioni, infarcite di notizie prive di qualsivoglia fondamento. Nell’era digitale in cui viviamo, comunicare è diventato sempre più semplice e veloce: una notizia pubblicata sul web, un post su un social network, un commento inappropriato su una chat di un gruppo Facebook o di un gruppo “WhatsApp” sono in grado di raggiungere facilmente un numero imprecisato di persone». Da qui l’effetto “cassa di risonanza” che contribuirebbe, in parte, a fare in modo che «la percezione di molti è quella di ritenere i commenti sui social neutri, comportamenti che non possano avere ripercussioni e che ci si senta legittimati ad esprimere la propria opinione» spiega il dirigente Popolizio che aggiunge «ma fino a che punto deve essere spinto l’insulto ed il dileggiamento di un pubblico ufficiale (tramite i social) affinché la magistratura penale possa sanzionare gli insulti e le diffamanti insinuazioni rendendo giustizia al soggetto passivo di tali insopportabili nefandezze? Questa è la domanda che il sottoscritto ha posto alla magistratura di Fermo».

La palla dunque passa ora al Tribunale del capoluogo che dovrà vagliare quanto accaduto e valutare le carte. Nel mirino degli inquirenti, tuttavia, potrebbero finire anche coloro che commentando i post della persona destinataria della citazione «concorrono ed aggravano le fattispecie di reato ponendo in cattiva luce l’operato del sottoscritto, dirigente della civica avvocatura e dei numerosi servizi strategici comunali che gestisco» spiega ancora Popolizio la cui azione, tiene a precisare, va a difesa anche del lavoro svolto e dell’immagine sia della Polizia locale che dagli operai comunali finiti talvolta nel mirino dei post pubblicati dal soggetto querelato.

«Quale parte offesa, nella qualità di persona fisica ma anche e soprattutto di dirigente (pubblico ufficiale del Comune di Porto San Giorgio), quindi del ruolo esercitato nel Comune che mi dà lavoro, prendo atto di tale citazione riservandomi di agire anche nei confronti di tutti coloro che, con ulteriori inqualificabili commenti, si ergono a cultori del diritto, esperti su polizze assicurative, sulle procedure assunzionali o sul codice dei contratti pubblici rendendosi responsabili, in concorso, di una inqualificabile operazione diffamatoria, frutto di sistematico e gratuito accanimento denigratorio. Non escludo inoltre la costituzione di parte civile per chiedere il risarcimento del danno nei relativi processi penali. Come sempre, confido nella Giustizia e nella impressione positiva, nonché sul buon senso, che la maggior parte delle persone che mi conoscono usa nel leggere simili basse insinuazioni».

 


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