«Vittime delle Foibe, bene la targa ma no a comportamenti che rievocano i momenti più bui dell’Italia» Il Pd chiede conto a Vesprini

PORTO SAN GIORGIO - «Se c’è seriamente la volontà di ricordare una pagina tragica, questo va fatto ricercando la pacificazione e non la contrapposizione ideologica. Il Sindaco promuova una seria discussione in Consiglio Comunale su questo punto invece che prestarsi ad adunate e sfilate che nulla hanno a che vedere con la tragedia e la sopraffazione vissuta per decenni dal popolo dalmata»

«Alla luce della condivisibile apposizione di una targa in ricordo delle vittime delle Foibe, stride in modo palese la modalità con cui si è svolta la manifestazione di ieri 10 febbraio, che di rievocazione e memoria storica ha avuto ben poco, salvo caratterizzarsi per atteggiamenti, comportamenti e simboli che rievocano i momenti più bui della storia del nostro paese». E’ quanto sostengono, con una nota stampa, dal gruppo consiliare Pd di Porto San Giorgio in merito alla fiaccolata e targa in memoria delle vittime delle Foibe, con in testa le sorelle Radecchi.

«Se c’è seriamente la volontà di ricordare una pagina tragica, questo va fatto ricercando la pacificazione e non la contrapposizione ideologica. Il Sindaco promuova una seria discussione in Consiglio Comunale su questo punto invece che prestarsi ad adunate e sfilate che nulla hanno a che vedere con la tragedia e la sopraffazione vissuta per decenni dal popolo dalmata».

 

“Foibe, pagine strappate di un libro mai scritto” Dopo la fiaccolata, targa in memoria delle sorelle Radecchi e di tutte le vittime


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