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Al Murri messa con l’arcivescovo Pennacchio per la Giornata mondiale del Malato

FERMO - Nell’omelia, commentando il vangelo delle nozze di Cana, l’arcivescovo ha raccomandato ai presenti ad «essere tutti intercessori, mediatori dell’amore di Dio con le persone sofferenti, così come la Madonna è stata mediatrice dell’amore di Cristo sulla croce anticipato nel miracolo nelle nozze di Cana. Mediatori – le parole dell’Arcivescovo - perché, come ha ricordato il Papa nel messaggio della Giornata Mondiale del malato odierna, la sofferenza si può affrontare e vivere come Speranza nel momento in cui viene condivisa con gli altri quindi l’ammalato non può rimanere da solo»

11 febbraio: festa della Beata Vergine Maria di Lourdes. È questa la data scelta per festeggiare la Giornata mondiale del Malato, quest’anno giunta alla trentatreesima edizione. Tante le celebrazioni organizzate in tutte le diocesi del mondo. «Nella nostra Arcidiocesi, l’arcivescovo Rocco Pennacchio – fanno sapere proprio dall’Arcidiocesi con una nota stampa – ha celebrato ieri una messa nella Cappella dell’Ospedale di Fermo, alla presenza del direttore generale dell’Ast Fermo, Roberto Grinta, del direttore del governo e rischio clinico Ast, Andrea Vesprini, di diversi medici, infermieri, oss e volontari di diverse associazioni che prestano servizio in ospedale. Presenti anche il vicario del prefetto, Alessandra De Notaristefani ed il vicesindaco di Fermo, Mauro Torresi».

«Preceduta da una visita dell’arcivescovo al reparto di Gastroenterologia, dove monsignor Pennacchio ha potuto salutare i malati presenti dando una benedizione a tutto il reparto guidato dal primario professor Giampiero Macarri, la messa è iniziata poco dopo le ore 16» aggiungono dall’Arcidiocesi. 

Nell’omelia, commentando il vangelo delle nozze di Cana, l’arcivescovo ha raccomandato ai presenti ad «essere tutti intercessori, mediatori dell’amore di Dio con le persone sofferenti, così come la Madonna è stata mediatrice dell’amore di Cristo sulla croce anticipato nel miracolo nelle nozze di Cana. Mediatori – le parole dell’Arcivescovo – perché, come ha ricordato il Papa nel messaggio della Giornata Mondiale del malato odierna, la sofferenza si può affrontare e vivere come Speranza nel momento in cui viene condivisa con gli altri quindi l’ammalato non può rimanere da solo».

Un ringraziamento speciale a Padre Claudio Bonotan, cappellano dell’ospedale di Fermo, e a tutti i sacerdoti e diaconi presenti. 


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