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Notaresco, nuovi dirigenti e nuovo ruolo: Marco Romizi indica la via per la salvezza. «Pochi rischi e spirito battagliero»

FERMO - Dai nuovi ingressi societari che hanno portato certezze e rassicurato l’ambiente, al ruolo di mezzala con Brini, passando dagli episodi sfortunati nel corso dell’anno e una classifica in linea. Il capitano gialloblù fa il punto ad 11 gare dalla fine e prima della sfida diretta con il Notaresco

Il messaggio di Marco Romizi, capitano della Fermana è chiaro: da qui alla fine sono tutte finali. Lo ha detto chiaramente nella conferenza stampa di oggi in cui ha toccato vari punti passando da Senigallia, al Notaresco, quindi l’arrivo dei volti nuovi nel mercato di gennaio e il nuovo profilo societario che ha portato maggiore fiducia anche nel gruppo. Partendo ovviamente dal momento e appunto dalla sconfitta di misura domenica scorsa al Bianchelli che non ha abbassato l’umore e la fiducia della squadra.

«L’entusiasmo c’è sempre. E’ quello dell’arrivo del mister, dei nuovi dirigenti e della nuova linea societaria, che ci ha aiutato a far chiarezza a Gennaio e Febbraio – ha sottolineato Romizi – con l’Aquila ci poteva stare di perdere a Senigallia non ci hanno dominato, come poche altre squadre hanno fatto in stagione a dire il vero, ma potevamo fare un po’ meglio a livello di approccio. Poteva diventare una nostra diretta concorrente e invece ci ha preso un po’ di margine. Tornando sulla nuova dirigenza posso dire che c’è molta più chiarezza, dopo un paio di mesi vissuti nell’incertezza quando si percepivano divergenze. Il concordato andava sistemato e lo sapevamo fin dall’inizio. I nuovi dirigenti vengono al campo spesso, li vedo presenti alle gare. Ci fa piacere e c’è la volontà di proseguire con un progetto per la Fermana anche negli anni futuri».

Domenica è mancata anche la gara dell’ex per lui, fermato dal giudice sportivo dopo L’Aquila.

«Dispiaciuto tanto per come è nata la mia squalifica: non dovevo cadere in delle provocazioni e nel nervosismo per un rigore che si poteva dare (quello contro l’Aquila, ndr), ma poteva evitare dopo pochi minuti. Era una bella gara da giocare su un sintetico dove gira bene la palla e avrei potuto salutare anche i miei ex compagni. Poi il campo che troviamo noi, lo trovano anche gli avversari: bisogna adattarsi».

Un ruolo in campo che con Brini si è modificato, nell’interpretazione ma anche anche come posizione diventando mezzala destra grazi anche all’inserimento di Etchegoyen. «Con l’arrivo di Matias mi è stato chiesto di andare in sostegno a Elio De Silvestro, di liberarmi lo spazio e riconoscere spazi e tempi di inserimento – dichiara il capitano – Elio è uno dei giocatori cui dobbiamo concedere palla scoperta per le giocate, che ha nelle corde. Scambiandomi anche a volte con Matias, devo dire che mi trovo molto bene: l’ho fatto molto in D in passato questo ruolo e sono contento della maggiore libertà che ho»

Oltre ad Etchegoyen, sono arrivati in mediana anche Pappalardo e Perez ognuno con caratteristiche differenti. «Matias ha portato continuità, la sua gara la fa sempre e ogni allenatore vorrebbe averne diversi elementi così in rosa. Pappalardo ha qualità offensive, una mezzala di inserimento cui piace giocare dietro le punte e bravo con la palla al piede. Perez ha doti fisiche importanti, è di scuola spagnola e sa giocare con il pallone tra i piedi. Mi auguro possa darci una mano in questo finale dopo la sfortuna di un colpo in allenamento che gli ha comportato anche tre punti di sutura».

E domenica ecco il Notaresco, necessario rifarsi dopo due gare a secco e una classifica che deve essere migliorata.

«Dobbiamo giocarla per vincere, con uno spirito battagliero perché verranno sicuramente ad impostare una gara sporca. Il nostro desiderio è quello di portare tre punti a casa. Negli ultimi match gli episodi sono stati spesso decisivi tra rigori e gol dalla distanza. Ma quello che non deve mancare è la voglia di portare a casa il risultato pieno, perché queste gare valgono ben più del doppio».

Di certo un conto con gli imprevisti e con la sorte che spesso è stato pagato salato nel corso della stagione, ma come sempre ci sono una serie di cause ad influire. «Siamo una squadra molto giovane, spesso con più under del previsto – continua Romizi – ci sono stagioni anche sfortunate, dove l’importante è non rischiare nelle parti più pericolose del campo, evitando di prendere falli o di portarsi avversario in area. Poi ci si mette qualche episodio sfavorevole. Ad Isernia non era punizione e loro ce la mettono dentro, domenica Magi Galluzzi la prende di mano in area: mancano il secondo giallo e il rigore. Quindi errori nostri, ma anche episodi sfavorevoli».

Non solo Notaresco perché saranno diversi gli scontri diretti da qui alla fine, ma Romizi amplia lo sguardo sul calendario. «Abbiamo portato via sei punti dall’Atletico Ascoli e non abbiamo portato via punti da squadre più in difficoltà. Pensiamo gara dopo gara, una frase fatta che mi da fastidio dire, ma ogni gara deve essere una finale. Quando iniziano a mancare dieci gare sono pochissime. Il -2 a volte ci penso, ma non deve far parte del nostro percorso e non dobbiamo assolutamente considerarlo».


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