Gli agenti della Polizia lo trovano privo di sensi in auto. E quando si sveglia, l’alito “fruttato” e lo stato di confusione inducono le divise a chiedergli di sottoporsi all’alcoltest. Ma l’automobilista sostiene di essere diabetico. Nulla da fare, per lui scatta il ritiro della patente. Ma oggi lui e il suo avvocato, Carlo Angelini del foro di Fermo, possono esultare. Almeno parzialmente: «E’ stata dichiarata finalmente la insussistenza del fatto, nel penale» ma pende ancora il giudizio civile di opposizione «e, dopo quasi 3 anni, la patente non gli è stata ancora restituita» spiega lo stesso avvocato che aggiunge: «Il 28 gennaio scorso è stata depositata la sentenza 1015 del 2024 del tribunale di Fermo (ancora impugnabile, ndr), la quale ha messo la parola fine ad una vicenda davvero kafkiana di un ragazzo di Porto Sant’Elpidio».
Per risalire all’origine della vicenda bisogna andare indietro di tre anni, più precisamente al 26 gennaio del 2022.
«Erano le ore 10,45, il mio assistito si trovava in sosta a bordo della propria autovettura: sofferente di diabete tipo 1-immuno mediato, aveva avuto una improvvisa crisi di iperglicemia, quindi responsabilmente – sostiene l’avvocato Angelini – si era fermato a bordo strada per cercare di riposare, riprendere lucidità e pieno possesso della vista, prima di rimettersi alla guida per tornare a casa, al diligente scopo di evitare pericolo per sé ed altri. Perdendo subito conoscenza, è stato svegliato dopo circa un’ora dagli agenti della Polizia i quali hanno bussato ripetutamente sul vetro. Ripresosi, il ragazzo si è auto-somministrato una dose di insulina. Dopo pochi minuti è arrivata l’ambulanza del 118 e l’automedica chiamate dagli agenti stessi.
Il medico ha rilevato e verbalizzato una glicemia pari a 441 mg/dl, quando il valore normale sarebbe inferiore a 100. Gli agenti, scambiando i sintomi manifestati per uno stato di ebrezza alcolica, hanno chiesto al giovane di sottoporsi all’alcoltest. Agli agenti stessi, infatti, lo stato di confusione e l’alito fruttato tipico della crisi iperglicemica era apparso come mancanza di equilibrio ed alito vinoso dovuti ad intossicazione alcolica.
Il giovane, non essendo l’alcoltest nell’immediata disponibilità degli agenti, si è rifiutato di sottoporvisi, dichiarando di essere diabetico e di stare meglio dopo l’insulina. Ma la patente gli è stata comunque ritirata e comminata una sanzione sia in sede amministrativa che penale. A tutt’oggi, mentre nel penale è stata dichiarata finalmente la insussistenza del fatto con sentenza, pende ancora il giudizio civile di opposizione e, dopo quasi tre anni, la patente non gli è stata ancora restituita».
Carlo Angelini
«Il mio cliente ha subito gravi ed ingenti danni sia patrimoniali, per la perdita della possibilità di lavorare, che morali, essendo considerato ubriaco quando era solo bisognoso di aiuto in quanto seriamente malato. Si tratta di una vicenda che astrattamente può capitare a ciascun cittadino, con esiti davvero devastanti. Procederemo senz’altro in sede civile ad instaurare un giudizio di risarcimento nei confronti dei responsabili».
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