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Truffatrice latitante, in fuga con i suoi bambini dalla Repubblica Ceca al Teramano: arrestata dalla Squadra Mobile di Fermo

ARRESTATA dagli investigatori della questura di Fermo che, su richiesta dei colleghi cechi, sono partiti nelle indagini da alcuni indizi "lasciati" sulla costa fermana dalla donna. Messi al sicuro i figli minorenni

di redazione CF

La Polizia di Stato di Fermo, nei giorni scorsi, ha eseguito un mandato di arresto europeo spiccato dalla Repubblica Ceca a carico di una donna, di origini ceche, la quale aveva compiuto una serie di truffe che le avevano comportato una condanna ad otto anni di reclusione.
La ricercata aveva provato a nascondersi in un albergo lungo la costa fermana, per poi allontanarsi frettolosamente facendo perdere le proprie tracce, con al seguito tre dei suoi nove figli.

La Repubblica Ceca ha così chiesto urgente collaborazione per la cattura della donna che, secondo il paese estero, avrebbe messo in pericolo l’incolumità dei suoi tre bambini che aveva portato con sé al momento della fuga dal suo Paese. Per di più, la bambina più piccola era stata indicata come “minore scomparsa” in grave pericolo.

Nella tarda serata del 10 febbraio scorso, dopo un incessante attività investigativa compiuta senza sosta, la Squadra Mobile di Fermo e la Squadra Mobile di Teramo, di concerto con l’Unità operativa “Fast” del Servizio Cooperazione Internazionale (Scip – Divisione Sirene) che le aveva attivate con la condivisione delle ultime informazioni utili al rintraccio, hanno tratto in arresto la donna ad Alba Adriatica (Teramo).
Più in particolare, la Squadra mobile di Fermo ha effettuato una vera e propria ricerca a ritroso degli ultimi luoghi frequentati dalla donna, anche in base alle ultime tracce telefoniche lasciate dalla donna nei giorni precedenti e fornite dalla Polizia ceca. L’incessante investigazione posta in essere, stante l’assenza di qualsiasi dato relativo al controllo o al soggiorno della ricercata, ha consentito di individuare una nuova utenza cellulare che era stata sottratta, dalla donna, ad un albergatore del Teramano.

Il capo della Squadra Mobile di Fermo, Gabriele Di Giuseppe

Ciò che aveva destato sospetto agli investigatori era il fatto che la donna avesse abbandonato il proprio cellulare nel primo alloggio, lungo la costa fermana, in modo alquanto frettoloso. L’intuizione, degli investigatori, che la stessa potesse trovare ospitalità in alberghi o B&B comunque vicini a stazioni ferroviarie per favorire la propria latitanza, ha consentito di stringere il campo di ricerca, tanto che i poliziotti si sono appostati in un B&B che la ricercata aveva contattato dalla sua nuova utenza telefonica, oggetto di furto.
Da questi elementi indiziari sono scaturiti servizi di osservazione che, effettuati senza soluzione di continuità, hanno consentito di arrivare all’arresto della donna, con l’immediata salvaguardia della incolumità dei figli minori che sono stati subito collocati in una comunità educativa del Teramano.
La Squadra Mobile di Fermo e quella di Teramo hanno informato la Procura presso il Tribunale per i Minorenni dell’Aquila e posto in essere tutte le attività necessarie per assicurare l’incolumità dei minori. Per il tramite del Servizio Cooperazione internazionale – Divisione “Sirene” hanno anche favorito la collaborazione dei servizi territoriali con i servizi sociali del paese estero (richiedente il mandato d’arresto) onde accelerare la presa in carico dei minori da parte dei legittimi affidatari.


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