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Dall’emergenza idrica, due lati positivi: i sindaci fanno squadra e cresce il senso di responsabilità degli utenti

ACQUA - Parlano i membri del Cda Pamela Cocci e Gianluca Pompei. Tra gli argomenti anche la digitalizzazione della rete e la cessione delle quote Hydrowatt 

 

di Maria Nerina Galiè

 

Può sembrare strano che da una crisi, come quella idrica che i territori piceni e fermani stanno affrontando ormai da anni, possa emergere un aspetto positivo.

 

Invece ne stanno emergendo due, dalle parole del consiglieri del Cda, Pamela Cocci e Gianluca Pompei: i sindaci dei Comuni soci hanno dimostrato di mettere gli interessi dei cittadini davanti ai propri e sta prevalendo il senso di responsabilità, nell’utilizzo dell’acqua, da parte degli utenti  soprattutto i più giovani.

 

Gianluca Pompei

In carica dal 2022, Pompei è rimasto positivamente colpito dai sindaci, dei Comuni soci e quindi membri dell’assemblea, «che hanno fatto squadra  di fronte alla consapevolezza che molte opere del loro territorio, per almeno un anno, saranno rimandate se non urgenti. Il loro primo pensiero, unanime, è stato quello di non aumentare le tariffe per i prossimi due anni, misura che avrebbe colpito direttamente le famiglie».

 

Il rinvio di alcuni lavori è legato al fatto che la Ciip si troverà ad affrontare, quest’anno in particolare, investimenti per oltre 100 milioni per il Potabilizzatore di Gerosa ed il Grande Anello dei Sibillini, progetto di portata colossale (leggi qui).

 

«E’ vero che i soldi  per lo più arrivano da fondi pubblici – sottolinea Pompei – ma la Ciip li deve anticipare. L’azienda è solida e con l’utile in bilancio abbiamo credito presso le banche. Poi, oltre l’impegno economico, c’è quello per la realizzazione delle opere. I sindaci, oltre che preoccuparsi delle tariffe, hanno accettato di mettere da parte interventi che potevano ostentare come “successo amministrativo”, per permettere all’azienda di concentrarsi a risolvere l’emergenza in maniera radicale».

 

Ciip azienda solida con l’obiettivo di investire per crescere. Da qui l’idea di vendere le quote di Hydrowatt ed acquistare la Sato. Il progetto è tramontato per il parere negativo della Corte dei Conti. Resta in piedi la cessione Hydrowatt.

Quindi come verranno impiegati i 3,5 milioni ricavati da questa vendita? E’ Pompei a rispondere: «Di certo non andranno per le spese correnti, bensì per un investimento strutturale che renda la Ciip economicamente più forte. Saranno i sindaci a decidere quale via intraprendere». 

 

Pamela Cocci

Pompei e la collega Cocci non negano che siamo ancora in una situazione di emergenza ed in balia di “madre natura”: «Fino a che non sarà pronto il Potabilizzatore – ribadisce Pamela Cocci, ricordando che il finanziamento  del Pnrr prevede il termine delle opere nel 2026 – tutto dipenderà da quello che ci “regalerà” il meteo. Servirebbero le nevicate che non si registrano più da anni, con la neve che resta per mesi sulle montagne per sciogliersi lentamente, riempiendo così le falde acquifere. Vediamo cosa ci porteranno le piogge di primavera, sperando che siano “buone” e non bombe d’acqua».

 

La Cocci è espressione del Fermano in Ciip che serve 59 Comuni di cui tutti quelli del Piceno e poco più della metà dell provincia di Fermo, dove il servizio è erogato anche dall’acquedotto del Tennacola. Come è il rapporto tra i due enti?

«Di solidarietà e mutuo soccorso – afferma la Cossi – la Ciip, ad esempio, fa dal call center anche per il Tennacola, con una linea dedicata. Sarà proprio la solidarietà tra enti alla base del Grande Anello dei Sibillini, dove tre Ato, il 5, il 4 ed il 3 si “scambieranno” la preziosa risorsa in base alle necessità».

 

Altro elemento positivo di questa situazione che ancora si può definire di criticità ed in linea con tutto il territorio nazionale, evidenzia Pamela Cocci, «è il crescente senso di responsabilità nell’utilizzo e del non spreco dell’acqua, soprattutto tra i più giovani. Sono loro che spesso invitano i genitori a chiudere il rubinetto mentre ci si insapona, come ad adottare tutte quelle accortezze che si suggeriscono per un impiego più consapevole. Piccole cose, prese singolarmente, ma che insieme fanno la differenza». 

 

Sul fronte della dispersione idrica, la Ciip – sempre con fondi pubblici – si sta attivando per digitalizzare la rete. Cocci: «Noi, allo stato attuale, registriamo una dispersione che va dal 20 al 25% mentre la media nazionale supera il 30%. Con il sistema automatizzato, che sarà istallato sulle nove condutture poi sulle vecchie partendo dalle più grandi, si potrà intervenire non solo in maniera tempestiva ma anche mirata, quindi con notevole risparmio di manodopera». 

 


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