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FdI elegge il coordinatore, Agostini pronto al bis. «Bene la giunta ma hanno perso tre dirigenti ed il vicesindaco»

PORTO SAN GIORGIO - Domenica il circolo sangiorgese di FdI eleggerà il nuovo coordinatore. Lo faranno 99 tesserati che si sono dati appuntamento al Cobà. Il direttivo sarà composto da 7 membri, due dei quali nominati direttamente dal coordinatore. L'ex sindaco Andrea Agostini, che ha traghettato il partito fino a questo momento, non pare intenzionato a fare alcun passo indietro. Anzi sembra proprio partire in pole.

Andrea Agostini

di Sandro Renzi

Domenica il circolo sangiorgese di FdI eleggerà il nuovo coordinatore. Lo faranno 99 tesserati che si sono dati appuntamento al Cobà. Il direttivo sarà composto da 7 membri, due dei quali nominati direttamente dal coordinatore. L’ex sindaco Andrea Agostini, che ha traghettato il partito fino a questo momento, non pare intenzionato a fare alcun passo indietro. Anzi sembra proprio partire in pole.

Agostini sarà ancora della partita?

Sono uomo di partito e dunque mi metto a disposizione della squadra. Sono pronto a rinnovare il mio impegno e dunque a ricandidarmi come coordinatore di FdI a Porto San Giorgio. Ci attende un anno impegnativo e ciascuno di noi è chiamato a dare il suo contributo. La prima volta sono stato indicato dal coordinatore provinciale Balestrieri e nominato dalla Meloni. Ora spero di essere eletto dai nostri tesserati.

C’è chi lamenta, però, la sua assenza come guida politica in città, assorbito in toto dall’incarico nella fondazione Marche cultura. Come risponde?

Chi lo spensa sbaglia. In primis perché sono avvocato e questa è la mia professione. E poi in due anni mi è stato riconosciuto da più parti il lavoro fatto per garantire alla fondazione un balzo di qualità importante. Quanto alla politica sangiorgese, l’ho seguita, ma voglio ricordare a tutti che la mia ottica resta quella regionale. A Porto San Giorgio c’è un’Amministrazione civica alla cui realizzazione abbiamo contribuito, ma il fatto di non essere intervenuti dipende sia dal rispetto che bisogna avere per chi amministra sia dalla necessità di garantire determinati equilibri regionali. Insomma non è certo nelle mie corde criticare a prescindere.

Si guarda già alle prossime regionali, sarà in lista? E come si sta preparando il partito? 

Sono vicino al Presidente Acquaroli ed al coordinatore regionale di Fdi Leonardi. Se mi verrà chiesto di scendere in campo perché necessario lo farò, la mia disponibilità c’è. A quel punto ci dobbiamo preparare ad una lunga campagna elettorale, dobbiamo essere pronti, fare politica sul territorio, unirci e fare squadra.

Anche se formalmente FdI non compare con il simbolo nella coalizione civica guidata dal sindaco Vesprini, è noto che ci siano assessori e consiglieri tesserati con Fratelli d’Italia. Ritiene sia arrivato il momento di uscire allo scoperto?

All’inizio del percorso che ha portato a creare questa coalizione oltre due anni fa, personalmente volevo che comparisse il simbolo di FdI. Poiché gli altri partiti condividevano la scelta di puntare sul civismo puro alla fine ho rinunciato anche io a questa idea. Adesso non mi sembra necessario imporre la presenza del simbolo, è invece opportuno che questa Amministrazione vada avanti così senza grosse interferenze da parte dei partiti.

Metabolizzata la vicenda Salvatelli, che giudizio si sente di dare alla giunta Vesprini dopo due anni e mezzo di lavoro?

Di positivo c’è sicuramente la capacità di riuscire ad intercettare fondi e risorse e questo grazie alla vicinanza con il governo regionale e nazionale. La coalizione civica di centrodestra ha saputo creare legami con le istituzioni sovracomunali. Noto però una criticità, la perdita di un vicesindaco e di tre dirigenti in poco tempo qualche problema lo pone. Da ex amministratore  se una squadra perde 4 giocatori importanti rischia di compromettere il lavoro fatto che, nel caso del Comune, si traduce o nella difficoltà poi di intercettare quelle risorse o di gestirle. Per un giudizio complessivo aspetto che questa esperienza amministrativa arrivi alla fine del mandato. Solo allora si potrà dare una valutazione anche più dettagliata e puntuale. Adesso, con progetti ancora in cantiere, non mi sembra corretto.


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