di redazione CF
«Sì ma…». Verrebbe da sintetizzare così il pensiero dei sindaci di Fermo, Porto Sant’Elpidio e Porto San Giorgio sull’ipotesi di unificazione delle Polizie locali dei loro rispettivi Comuni.
Nessuno dei tre sindaci, rispettivamente Paolo Calcinaro, Massimiliano Ciarpella e Valerio Vesprini sono contrari. Ma…per i primi cittadini l’unificazione non è così scontata né è un processo rapido, insomma non si unificano le divise con uno schiocco di dita. Ma se non si parte, una volta tanto, il progetto resterà sempre sulla carta. Ecco allora che la questione è, qui sì, semplice: chi deve partire per primo se non loro? In questo caso, però, i sindaci mettono tutto sul piatto, dalla burocrazia generalizzata e diffusa, ai distinguo tra i vari Corpi passando per l’interlocuzione con i sindacati. Insomma non si rischia certo di sbagliare se si pensa che una “divisa” unica tra i tre Comuni sia un’ipotesi, se non remota, sicuramente lontana nel tempo.
Il dibattito sull’argomento è tornato in auge dopo l’annuncio dell’associazione “Giorgio La Pira” che il prossimo 21 febbraio alle 21,15 affronterà la questione al teatro Gigli di Porto Sant’Elpidio. Relatore Achille Zechini, che è stato dirigente superiore della Polizia di Stato, comandante del corpo intercomunale di polizia locale di Riccione, Misano Adriatico, Coriano, associato anche al comune di Bellaria. Zechini è anche assistente presso l’università di Bologna, nel corso di laurea in Scienze Criminologiche per l’Investigazione e la Sicurezza. A moderare ci sarà l’avvocato Giovanni Lanciotti, esponente dell’associazione guidata dal professor Maurizio Temperini.
Piuttosto di maniera, idealistica, la posizione del sindaco elpidiense, Massimiliano Ciarpella: «Sarà (quella offerta dall’incontro-dibattito, ndr) un’interessante occasione di confronto. Le politiche per la sicurezza vanno sempre di più nella direzione di una stretta collaborazione tra enti, come dimostrano anche i recenti patti per la sicurezza sottoscritti insieme a Prefettura e Regione. Valuteremo gli scenari futuri per la polizia locale e la possibile condivisione dei servizi».
Più scettici, seppur favorevoli in linea di principio, i suoi omologhi di Fermo e Porto San Giorgio.
«In una nazione normale sarebbe una cosa auspicabile, condivisibile e fattibile – il punto di Paolo Calcinaro – ma in una nazione complicata come l’Italia, già se si inizia a parlare di livelli di comando, responsabilità, datori di lavoro, sicurezza sul lavoro e via discorrendo, si finisce in una giungla in cui doversi districare. Io non so se ci si possa mai riuscire perché purtroppo in Italia funziona così, siamo in un Paese dove il creare difficoltà ha sovrastato la semplificazione».
Dello stesso avviso, in linea di massima, Valerio Vesprini: «Io l’ho sempre detto, anche quando mi si chiede dell’unificazione dei Comuni. Per me prima bisogna partire dai servizi. E, certo, la Polizia locale è uno di questi. Penso anche ai tributi. Sono operazioni che consentirebbero di abbattere i costi e di migliorare l’efficienza dei servizi stessi. Ma devo anche dire che il discorso va avanti da anni, me lo ricordo anche quando ero assessore alla sicurezza (con la giunta Loira). E’ sicuramente lodevole il fatto di unificare le forze tra enti. E su questa strada insiste anche il prefetto di Fermo, Edoardo D’Alascio, che ringrazio. Spinge molto sulla collaborazione tra forze dell’ordine. Serve la volontà comune di procedere su questa linea. Per farlo, però, si necessita una riflessione a tutto campo». Insomma sono tanti (troppi?) i fattori da dover tenere in considerazione? «Parliamo di Corpi diversi, a partire dalla dotazione dell’arma. Poi va dialogato con i sindacati. Cosa dire? Speriamo che questa sia la volta buona».
Polizia locale intercomunale, se ne parla con Achille Zechini
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