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Mister “100 donazioni Avis”, Gianni Terrenzi e lo spirito del volontariato: «C’è tanto bisogno di sangue»

PETRITOLI - Dopo 20 anni circa da quella prima iscrizione all’Avis, la sua attività di donatore si attesta in una donazione di sangue ogni tre mesi e una di plasma ogni mese, che lo hanno portato al lodevolissimo risultato di ben 100 donazioni effettuate.

Dicono che nella maggior parte dei casi, la spinta ad avvicinarsi al mondo del volontariato nelle persone scatti a seguito di un evento capace di toccarne profondamente la propria sfera personale. È andata così anche per Gianni Terrenzi che, in qualità di donatore Avis, ha raggiunto un importante e meritevole traguardo, quello della centesima donazione effettuata.

 

Originario di Comunanza, nel 2006 assiste ad un incidente capitato ad un suo amico ed è dopo questo fatto che decide di iscriversi come donatore alla sezione Avis del suo paese di origine.

 

Nel 2012 si sposa, si trasferisce a Petritoli e passa alla sezione Avis del suo nuovo paese di residenza. Tuttavia, la circostanza di un intervento al ginocchio a seguito di un infortunio subìto come giocatore di calcio, lo spinge a sospendere per un periodo l’attività di donazione.

 

Sarà il suo medico di base dell’epoca a spingerlo a riprendere con le donazioni di sangue e plasma, la dottoressa Tatiana Tomassini «che – riferisce Gianni Terrenzi – ringrazio per avermi spinto a continuare».

Oggi, dopo 20 anni circa da quella prima iscrizione all’Avis, la sua attività di donatore si attesta in una donazione di sangue ogni tre mesi e una di plasma ogni mese, che lo hanno portato al lodevolissimo risultato di ben 100 donazioni effettuate. «La motivazione – racconta Terrenzi – è aiutare, c’è tanto bisogno di sangue, siamo ancora in pochi a donare rispetto alla richiesta».

 

Un impegno, quello del volontariato, che per Gianni non si è fermato con l’Avis: a gennaio di quest’anno è diventato un milite della Croce Arcobaleno di Petritoli dopo il corso di preparazione iniziato a settembre 2024. «Anche la scelta di entrare in Croce Arcobaleno – spiega Terrenzi – è stata dettata dal rendermi conto dell’importanza di questo servizio sul nostro territorio. L’ho capito durante uno dei miei primi interventi, un uomo che si trovava in una grave insufficienza di saturazione è stato salvato proprio grazie al tempestivo intervento della Croce Arcobaleno. Diversamente, se avesse dovuto attendere l’arrivo di un’ambulanza da un paese più lontano, probabilmente non ce l’avrebbe fatta».

 

Dicono che nella maggior parte dei casi, la spinta ad avvicinarsi al mondo del volontariato, nelle persone scatti a seguito di un evento capace di toccarne profondamente la propria sfera personale, ma anche imparare dal grande senso civico dimostrato da Gianni Terrenzi, con il quale non ci si può non congratulare per la sua attività di volontariato, potrebbe essere un ottimo spunto per cominciare ad aiutare il prossimo.

Antonietta Vitali

 


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