«Sono felice di presentare oggi il dottor Giorgio Pannelli nelle vesti di direttore del servizio territoriale delle dipendenze patologiche. Dopo anni di facente funzioni, abbiamo dato una risposta concreta a questo servizio fondamentale perché il direttore ha un’autonomia tecnico-gestionale e clinica normata e quindi può avere poteri diversi rispetto a un facente funzioni». Queste le parole del direttore generale Ast Fermo, dr. Roberto Grinta ad aprire la conferenza stampa del nuovo direttore del Stdp.
«Stiamo definendo anche gli iter per individuare i primari dove ancora mancano, e quindi procederemo a breve con gli avvisi pubblici. Il servizio che presentiamo oggi è fondamentale. Si vanno a incrociare delle esigenze tra ospedale, territorio e strutture sociali che ruotano intorno al paziente affetto da disturbi da dipendenze patologiche» ha concluso il direttore Grinta.
«Lavoro al servizio delle dipendenze patologiche di quest’azienda da 26 anni. Da 5 – le parole del dr. Giorgio Pannelli – ero facente funzioni. Per molto tempo mi sono occupato del disturbo di alcolismo senza tralasciare le altre dipendenze patologiche. Uno dei marchi di fabbrica del nostro servizio è l’approccio multi-professionale e multi-disciplinare e quindi siamo un gruppo di professionisti che comprende psicologi, assistenti sociali, educatori, medici e infermieri. Tutti coinvolti nel costruire piani terapeutici individualizzati per i nostri pazienti (presente in conferenza stampa anche la funzione organizzativa, dr. Michele Cannella). Da un punto di vista internazionale l’approccio alle dipendenze si fonda su quattro pilastri che sono il contrasto al commercio delle sostanze illegali, di cui si occupano ovviamente i governi e le forze dell’ordine, la prevenzione, la cura e riabilitazione, e la riduzione del danno (quest’ultimo è diventato un Lea). Gli ultimi tre sono i compiti istituzionali di un servizio come il nostro, per le dipendenze patologiche, che si interfaccia con ospedale e servizi sociali. Prendendo in carico i pazienti si incide anche sulla riduzione della criminalità. Sì perché i pazienti che sono in carico ai servizi come il nostro delinquono meno rispetto a quelli che non lo sono. Poi c’è la prevenzione: ce ne occupiamo da anni, nelle scuole come nei luoghi del rischio, dalle strade ai luoghi del divertimento con i nostri operatori e con la nostra unità mobile. Prevenzione significa anche riduzione del rischio di contrarre infezioni che si trasmettono per via ematica. E poi ovviamente ci sono cure e riabilitazione: è quello che faccio da 26 anni. Oggi divento direttore ma continuo a considerarmi un clinico, mi piace parlare con i pazienti, capire le loro storie, da dove arriva la loro patologia. E quindi continuerò a farlo, anche con il doppio ruolo anche se è faticoso ma comunque molto gratificante».
Qualche dato: il Servizio territoriale di Dipendente Patologiche dell’Ast di Fermo ha in cura una media di 800/900 pazienti all’anno e il grosso di questi è rappresentato da pazienti affetti da dipendenze da sostanze.
«Abbiamo anche lanciato un ambulatorio per il trattamento del tabagismo (a Capodarco di Fermo) che stiamo ulteriormente strutturando» ha aggiunto il dr. Pannelli. Poi l’annuncio del dg Grinta: «Stiamo studiando una diversa collocazione per il Sert (il Servizio Tossicodipendenze, attualmente al piano terra della sede distrettuale di Porto Sant’Elpidio), con una posizione migliore per l’utenza, così come per il Centro Diurno, con un’ubicazione che possa ulteriormente migliorare il servizio».
Ultimo passaggio su un mondo, quello della dipendenza da sostanze stupefacenti, che muta con la società: «Un aspetto che mi preoccupa? Beh nel corso degli ultimi decenni siamo passati dall’eroinomane all’uso sempre più diffuso di cocaina, spesso assunta insieme a sostanze alcoliche. C’è la percezione che sniffare o fumare una droga sia meno pericoloso rispetto all’ago. Invece anche cocaina e crack (derivato dalla stessa cocaina) hanno effetti devastanti» la chiosa del direttore del Stdp.
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