FERMO – I canarini sono ultimi in classifica e reduci da quattro sconfitte consecutive, inutile dunque fare troppi calcoli, bisogna vincere e sperare che gli altri rallentino per scalare posizioni. Con nove giornate al termine tutto è ancora possibile, ma ora serve un definitivo cambio di marcia.
«In questo momento i risultati ci stanno condannando. La società sta facendo di tutto per aiutare la squadra ad esprimersi al meglio. Nei prossimi giorni sarà bonificato anche il quinto stipendio stagionale. Ora tocca ai ragazzi tirare fuori le motivazioni e gli attributi per uscire da questa situazione negativa e cercare di raggiungere la salvezza. Penso che anche per loro avere il curriculum macchiato da una retrocessione, non sia il miglior biglietto da visita per il futuro – ha dichiarato Ruggeri – da qui alla fine servono 5 vittorie, poi se sarà salvezza diretta o bisognerà appellarsi ai playout lo vedremo, intanto però iniziamo a conquistare questi cinque successi a partire da domenica prossima contro il Roma City. Da qui in poi non esistono partite più difficili di altre, dobbiamo vincere e basta, il calendario casalingo ci mette di fronte avversari alla portata e dobbiamo approfittarne. La salvezza va costruita in casa, nonostante il pubblico possa fischiare quando sbagliamo, ha tutto il diritto di farlo. C’è ancora tutto il tempo per salvarsi e dobbiamo crederci».
Il direttore generale ha poi chiarito quanto accaduto con Brini dopo la sfida con il Notaresco e la posizione della società nei confronti di capitan Romizi dopo l’espulsione contro il Chieti.
«Brini dopo la sconfitta con il Notaresco ha avuto un momento di riflessione, la gara con il Chieti, nonostante il risultato, gli ha dato quelle risposte che cercava. Romizi non sarà multato, in questo momento non c’è bisogno di puntare il dito o cercare il capro espiatorio, ma bisogna essere uniti e lottare tutti insieme verso un solo obiettivo»
Al debutto da dirigente, Ruggeri sta vivendo una stagione ricca di situazioni controverse. Dalla ripartenza in fretta e furia alla ristrutturazione del debito, passando per risultati sportivi che stentano ad arrivare, ribaltoni societari ed esoneri in panchina.
«Sicuramente ad inizio anno ci aspettavamo delle difficoltà, ma forse non di essere ultimi a questo punto della stagione. Ogni settimana ci sono motivi per chiedersi chi me lo abbia fatto fare. Fino a pochi mesi fa ero in campo a giocare e le pressioni terminavano a fine partita, da dirigente anche nei momenti positivi non sono riuscito a godermi molto – ammette Ruggeri – nonostante tutto questa è un’esperienza che mi sta insegnando molto e che continua a farmi crescere. Oltre alle tante preoccupazioni, mi porto dietro l’amore dei tifosi verso la loro squadra, nonostante la vedano per la terza stagione consecutiva in ultima posizione, continuano a sostenerla incondizionatamente. L’amore degli sponsor, che nonostante i risultati confermano la loro vicinanza al progetto e poi la società, dalla famiglia Simoni ai dirigenti Ferroni, Isidori, Faggio e tutti gli altri che lavorano ogni giorno per il bene della Fermana. Sono stato il primo ad andare a far visita sia a Isidori, che a Ferroni nelle rispettive aziende. Ovviamente siamo umani e a volte abbiamo visioni diverse del calcio, questo ci porta qualche volta a litigare, ma come può accadere in famiglia. Nonostante le idee non siano sempre uguali, sono due persone che stimo e che come gli altri lavorano ogni giorno per il bene della Fermana. voglio sgombrare i dubbi su una cosa importante, in caso di retrocessione la ristrutturazione del debito resterà in essere. Detto questo al momento programmare il futuro sportivo è impossibile, tutto dipende dall’ottenimento della salvezza. Se fossimo in posizione diversa si sarebbe potuto iniziare a guardare oltre».
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